Nato nel 1989 proprio a Yarmouk, Ahmad è stato il primo artista a ricevere il Premio Beethoven, nel 2015, per il suo impegno in favore dei diritti umani. Nell'agosto 2016 è uscito "Music for hope", il suo primo album composto da 18 tracce che raccontano il dramma della guerra in Siria attraverso una musica "classica" occidentalecongiunta con i versi e la melodia del canto arabo. "Music for hope - dice - è dedicato al mio popolo, che vuole vivere libero ma non ha alcuna voce".
Le immagini di Ahmad al pianoforte, tra le macerie dei bombardamenti, hanno fatto il giro del mondo. Lì suonava ogni giorno un pianoforte montato su un carretto, circondato da bambini che lo accompagnavano con il canto. Una forma di resistenza alla guerra, il sollievo della musica contro il frastuono del conflitto. Il giorno in cui i miliziani dell'Isis gli hanno bruciato il pianoforte e ucciso uno dei bambini che stavano intorno al piano, Ahmad ha deciso di fuggire in Europa lungo la rotta balcanica, insieme a migliaia di altri migranti.
Fino all'arrivo in Germania, dove ha ottenuto lo status di rifugiato e cominciato a suonare nei teatri, incontrando anche Angela Merkel- Attualmente sta lavorando al suo secondo album e alla sua autobiografia, entrambe in uscita nel 2017. (ANSAmed).
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