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22 febbraio

manifestazioni su mancati pagamenti da parte dello stato dei fondi comunitario

21 febbraio, 15:41

Coldiretti Lazio sarà presente con i propri dirigenti e con nutrito gruppo di imprenditori agricoli provenienti da tutte le province laziali, all’iniziativa promossa da Coldiretti a proposito dei mancati pagamenti da parte dello Stato dei fondi comunitari in programma mercoledì 22 febbraio, dalle ore 9.00 a Roma. Queste criticità stanno, purtroppo anche nella Regione Lazio, facendo chiudere molte aziende agricole – ha commentato il presidente regionale di Coldiretti Lazio, Massimo Gargano che ha aggiunto - saremo in piazza per chiedere attenzione e, soprattutto, risposte chiare e definitive per i nostri imprenditori”. L’appuntamento è in via Palestro n.81,presso la sede Agea, (Ente pagatore dello Stato per i fondi comunitari). La mancata erogazione dei fondi dovuti agli agricoltori aggrava - sottolinea ancora Gargano - gli effetti della crisi che ha già fatto chiudere centinaia di aziende agricole nel 2011 in tutte e 5 le province (2.800 in tutto il Lazio) ma per colpa della stretta creditizia rischia anche di esporre le aziende al pericolo usura. Senza dimenticare la necessità di far ripartire le imprese colpite dal maltempo che ha causato ingentissimi danni in diverse province della nostra regione ed in special modo nel territorio del frusinate. Gli agricoltori della Coldiretti del Lazio, insieme a tutti gli altri - ha sottolineato il direttore regionale di Coldiretti Lazio, Aldo Mattia - chiedono di sapere che fine hanno fatto i pagamenti che in alcuni casi sono attesi da anni. La nostra base associativa storicamente è puntuale e precisa con il pagamento delle proprie spettanze ma non riceve in cambio di atteggiamenti di correttezza adeguate attenzioni. Siamo di fronte ad uno Stato a due facce: inflessibile quando deve chiedere con Equitalia, lento e insolvente quando deve dare con Agea. Tutto quanto ciò in un momento particolarmente delicato per i motivi legati all’economia complessiva che non permette una vera e concreta ripresa del settore e che, anzi, mette sempre più a rischio molte imprese agricole con ripercussioni negative anche sul piano occupazionale.

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