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Ritorno in mare: ecco come sarà

Vela e Fase 2

Responsabilità editoriale Saily.it

I primi a scendere in acqua saranno gli atleti di interesse agonistico, per gli allenamenti. Data probabile 18 maggio. Nel weekend si attendono i protocolli CONI e Ministero dello Sport (che oggi hanno ricevuto anche le indicazioni dalla Federvela). Ipotesi di ripresa dell'attività della vela azzurra. Per gli altri se ne parlerà a giugno

 

CONI e Ministero dello Sport, un dualismo inedito che finora non è scoppiato grazie a una convivenza forzata dall'emergenza e alla correttezza di tutti i protagonisti, sono pronti a rilasciare - dopo il necessario via libera del comitato scientifico governativo - le direttive pratiche per la fase 2 dello sport. Non si tratta solo del calcio, che peraltro ha da tempo scelto strade sue e che suscita sentimenti contrastanti, ma riguarda tutti gli sport, inizialmente gli atleti di interesse nazionale delle discipline olimpiche e paralimpiche, poi via via i giovani, i dilettanti, lo sport di base, la didattica. E' un percorso virtuoso al quale tutti sono chiamati a partecipare con responsabilità e rispetto delle regole, che giocoforza saranno a volte difficili da digerire.

LE DATE - Secondo le previsioni dal mondo politico e sportivo, il prossimo weekend del 25 aprile dovrebbe vedere la luce un nuovo decreto DPCM contenente sia le misure per l'economia che le indicazioni tecniche per la Fase 2, e quindi anche con la finestra riguardante lo Sport, per il quale è ormai condivisa la considerazione della rilevante importanza strategica. Una riapertura dal 4 maggio appare al momento improbabile, molto più plausibile invece la data del 18 maggio. E' probabile (e auspicabile) che il decreto indichi una data certa, per facilitare le federazioni nelle rispettive organizzazioni.

I PROTOCOLLI MEDICI - Spadafora e Malagò hanno ricevuto dalle Federazioni sportive (compresa la FIV) le rispettive descrizioni e indicazioni pratiche sullo svolgimento dei vari sport. I Medici sportivi hanno redatto le loro linee guida aggiornate. Il CONI ha incaricato il Politecnico di Torino di uno studio specifico sulla ripresa dello sport. Il Ministero della Salute valuterà il documento finale con i protocolli per lo sport e quindi le regole finiranno nel decreto. Si spera nella chiarezza.

Le norme non dovrebbero discostarsi molto da quelle già più volte sentite: sanificazioni massive delle aree interessate (palestre, spogliatoi, strumenti ginnici, abbigliamento, etc), uso di mascherine e guanti (anche se su questo ovviamente infuriano dubbi e polemiche: difficile immaginare un atleta in azione fisica con mascherina), lavaggi frequenti, uso di disinfettanti, distanziamenti fisici (su questo aspetto si osserva che alcuni sport sono in vantaggio, si parla del Tennis o del Golf, in parte del nuoto, ma anche della Vela, mentre più difficile la situazione per gli sport di squadra e di contatto). Sono state inoltre evidenziate criticità specifiche dello sport sotto l'aspetto epidemiologico: gli sportivi faticano e sudano, ansimano, la salivazione è aumentata, c'è produzione di materiale potenzialmente infettante.

Per quanto chiari e stringenti dovessero essere i protocolli medici della fase 2 dello sport, resteranno da risolvere molte questioni logistiche extrasportive: ci si potrà spostare da una regione all'altra? Con quali mezzi e autocertificazioni? I centri sportivi saranno gestiti come aziende, con norme di sicurezza sanitaria previste e approvate anche dai sindacati e dall'INAIL. Se un atleta o un addetto sportivo risultasse positivo al virus si tratterebbe di infortunio sul lavoro? E la responsabilità della rispettiva Federazione? Saranno previste o implementabili per gli atleti di interesse procedure di analisi personalizzate (misura della temperatura, esami sierologici, tamponi)?

LA SITUAZIONE DELLA VELA - La FIV ha inviato a CONI e Ministero le sue linee guida, attende i protocolli e cercherà di capire come applicarli al suo specifico. Provando a immaginare le fasi del ritorno in mare: dalla seconda metà di maggio toccherà agli atleti nazionali, probabilmente una lista più allargata di quella rilasciata dalla FIV per la precedente e brevissima fase di allenamenti: dovrebbe comprendere quasi tutti gli appartenenti alle squadre nazionali delle classi olimpiche, e successivamente parte di quelli delle giovanili.

Ben prima delle disposizioni di sicurezza, si valutano le sedi (o preferibilmente una sede unica) degli allenamenti da scegliere in base alla massima affidabilità meteo per l'esigenza di recuperare ore di mare, la loro durata (presumibilmente lunga, almeno un paio di settimane, per limitare gli spostamenti, considerando anche che parecchi equipaggi vengono da zone diverse), la logistica dell'ospitalità (camere singole in hotel o case), le strutture e le assistenze a terra e in mare. Un bell'impegno. Ma la voglia di tornare in mare ad allenarsi è tanta e gli atleti praticamente "dormono con la cerata addosso"...

REGATE E CIRCOLI VELICI? - Se gli allenamenti di vertice riprendono da metà maggio, è difficile pensare a una riapertura dei club prima di quella data, semmai a fine mese. In attesa del quadro normativo nel quale muoversi, le Zone FIV stanno iniziando a fornire ai circoli le primissime indicazioni. Dopo le riunioni dei giorni scorsi in teleconferenza con le Classi, le eventuali ricalendarizzazioni di regate dovranno essere approvate dal Consiglio Federale, e quindi seguire l'iter che prevede la nomina degli Ufficiali di Regata. E' stato ribadito più volte, comunque, che le prime regate che si faranno saranno zonali. Per le scuole vela, infine, c'è attesa per un progetto specifico di grande promozione e rilancio a opera della FIV nazionale, che è stato preannunciato da alcuni presidenti di Zona. Si tratta con tutta evidenza di un tema letteralmente vitale per la sopravvivenza di centinaia di associazioni sportive dilettantistiche, anche al netto dei possibili contributi finanziari da Sport e Salute.

Responsabilità editoriale di Saily.it