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Ruggero e Caterina: bronzo all'alba!

Hempel Sailing World Cup a Enoshima

Responsabilità editoriale Saily.it

GUARDA QUI LE MEDAL RACE - Il campo di gara nipponico si sta rivelando ogni giorno più difficile. Colpa di un'onda che ha una genesi unica e che mette tutti in grave difficoltà. Scuffiano tutti, si ribaltano anche i gommoni! E gli infortuni sono all'ordine del giorno. Il paradosso: per andare bene si deve  sopravvivere: è un ritorno ai fondamentali, i Nacra 17 rallentano per evitare il foiling... Italiani in evidenza. Tita e Banti in Medal sabato mattina alle 5 italiane. Berta e Caruso prime nei 470W (Medal domenica)

 

ULTIM'ORA - La Medal Race all'alba, dopo lunga attesa del vento, ha portato spettacolo ed emozioni. Onda e vento non sono mancati e potete rivedere il replay poco sotto in questo post, ne vale la pena. Ruggero Tita e Caterina Banti partivano dal quarto posto, hanno attaccato da subito, sono partiti bene, hanno navigato sempre tra il primo e il terzo posto nella finale, alternando le possibili medaglie. Fino alla volata nella poppa conclusiva, una cavalcata in parte sui foil, testa a testa con i francesi Delapierre e Audinet, chi è davanti vince l'oro. Si alternano in testa, sorpassi a vicenda, ogni onda o planata è decisiva, alla fine i francesi tagliano di poco avanti, per gli azzurri il 2° nella Medal significa comunque rimontare una posizione e sedersi sul primo podio di Coppa del Mondo nella stagione olimpica e sul campo olimpico. Tanto per non perdere l'abitudine... Grazie ragazzi! E la prossima alba ci porterà la Medal dei 470 con altri azzurri a caccia di podio...

SAGAMI BAY WAR BULLETTIN - Le notizie da Sagami Bay a Enoshima, da noi soprannominata "Ondoshima" somigliano a un bollettino di guerra. Rotture, feriti, ribaltamenti, ritiri, impraticabilità per molti campi e classi. Se questo andazzo dovesse confermarsi anche alle Olimpiadi il prossimo anno, sarà un terno al lotto. Condizioni estreme che cambiano il modo di concepire le regate, di approcciarle. Non serve guardare al sottile, regolare al millimetro, fare elucubrazioni tattiche su buoni e scarsi di mezzo grado. Serve tornare alle origini, al buon navigare dei vecchi marinai. Stare in piedi paga e fa vincere.

La colpa di questo rimescolamento giapponese è tutta dell'onda (in giapponese si dice "nami") di Sagami Bay. Un'onda che ha una storia, un codice genetico, al quale non manca nulla: arriva dal vasto oceano Pacifico, si innalza sullo zoccolo continentale, rimbalza sulla costa creando incroci pericolosi, e invariabilmente frange. Sarà lei, "nami", a decidere le medaglie della vela a Tokyo 2020? Di sicuro in questi giorni di Coppa del Mondo Hempel sta facendo venire il mal di testa a tanti. Anche se ti chiami Martine Grael e hai l'oro ancora al collo, se ti rovesci e non finisci una prova, la classifica ti punisce.

Il bollettino di guerra degli infortuni, oltre al Nacra 17 riguarda anche il 49er FX femminile: una rottura del metatarso, due costole e due vertebre incrinate, una rottura del bacino. Non si scherza. Le prodiere dei catamarani Nacra 17 sono tra le più a rischio. In allenamento il giorno prima dell'avvio delle regate, Cecilia Zorzi, la prodiera di Lorenzo Bressani, è finita in acqua per un salto su un'onda durante un ingaggio con la barca tedesca, ed è stata colpita dal foil del timone, grosso taglio sulla zona tibiale, è stata presa su dal gommone del coach Ganga Bruni e portata al pronto soccorso. Sta regatando coraggiosa e indomita ma con una vistosa fasciatura.

Maelle Frascari, che già era un po' incerottata, in una ingavonata è finita sul bompresso, piegandolo notevolmente con una botta tremenda. Vittorio Bissaro e lei hanno provato a partire per la prova successiva ma il bompresso, così piegato, non ha retto e si è spezzato.

E I NACRA FRENANO - Dopo tanto parlare di foil, in queste condizioni estreme i migliori stanno sperimentando una tecnica clamorosa: frenare ed evitare che la barca si alzi sui foil, perchè se parte a mille l'ingavonata sull'onda successiva può essere devastante. Certo poi chi osa trae qualche vantaggio, ma esagerare non paga. Ruggero e Caterina, che da tre anni volano come nessuno al mondo, sono spesso gli unici a permetterselo, e quando riescono ad alzare gli scafi fanno il vuoto. Il contrappeso è che se sbagli una layline e una virata e ti pianti su un'onda, ti passano in quindici barche.

Come si diceva, è il ritorno ai fondamentali, alle origini. Una come Elena Berta, concentrata al timone, sta traendo vantaggi enormi da una conduzione razionale e misurata, e così, nonostante una spettacolare scuffia di lasco a vele bianche, lei e Bianca Caruso sono prime in classifica. E ottime quarte anche Benedetta Di Salle e Alessandra Dubbini. Tra i maschi, Giacomo Ferrari e Giulio Calabrò sono al 7° posto, dopo la revisione di una delle due bandiere nere in una prova vinta. Matteo Capurro e Matteo Puppo sono sedicesimi.

GUARDA (O RIVEDI IN ORARIO PIU' COMODO) LE MEDAL RACE CON GLI AZZURRI - Sabato 31 agosto alle 5:10 dell'alba italiana, va in scena la prima giornata di Medal Race e si comincia con i Nacra 17 dove Ruggero e Caterina partono dal 4° posto. Sono regate da vedere perchè le condizioni (anche se saremo più sottocosta) promettono spettacolo. Poi domenica sempre all'alba ora italiana, toccherà alle altre Medal tra cui i 470 con altri velisti italiani in evidenza.

QUI IL SEGNALE DELLE MEDAL

SABATO 31 CON INIZIO ALLE 05:10 ITALIANE (RS:X M/W, Nacra 17, 49er e 49er FX)

 

DOMENICA 1 SETTEMBRE STESSA ORA (470 M/W, Finn, Laser, Laser Radial)

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