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Vi spiego com'è l'Optimist Lillia!

La novità a sorpresa

Responsabilità editoriale Saily.it

INTERVISTA A STEFANO LILLIA – "Ce lo chiedevano in tanti, finalmente l’abbiamo fatto!" La collaborazione di Massimo Leporati e Enrico Negri, la matita di Juan Kouyoumdjian. Parola d’ordine: la qualità – GALLERY FOTO DI CARLO BORLENGHI

 

Nel mondo Optimist piomba come un meteorite la versione dell’intramontabile barchetta giovanile del cantiere famoso per le sue Star che hanno vinto medaglie olimpiche, e poi per le sue derive sempre amatissime. Arriva l’Optimist Lillia, e non puo’ essere una notizia qualunque.

Intanto è sintomatico che un cantiere storico e leader, con rapporti internazionali legati ai trascorsi olimpionici, abbia scelto di ampliare la propria produzione (già forte, oltre che sulle Star, su Dinghy 12 e Snipe) su una barca tradizionale e dislocante, piuttosto che gettarsi anima e corpo sul mondo foiling in così irresistibile ascesa. Il motivo è in realtà di una semplicità disarmante: i numeri. L’Optimist ha immatricolato 2500 (duemilacinquecento…) nuove barche nel 2019: quale scafo foil-oriented puo’ minimamente avvicinarsi a queste cifre, che indicano una scelta chiara della base, per quanto riguarda lo scafo di partenza di una carriera velica (quale che sia)?

Dunque l’immortale Optimist incontra lo storico Lillia, e l’accoppiata puo’ realmente creare un cortocircuito, l’interesse è subito alto, dopo che al Mondiale di Riva del Garda un Optimist Lillia fa bella mostra di sé al villaggio. Per parlare di tutto ciò Saily ha sentito Stefano Lillia, figlio del grande Meco che del cantiere ha fatto la storia attraverso 7 medaglie olimpiche e numerosi titoli mondiali, e che ora ne segue gli sviluppi.

“Da parecchio tempo, in molti ci chiedevano: quando farete un vostro Optimist? Ci guardavamo attorno, consideravamo i vari aspetti. Poi è scattata l’opportunità, grazie alla collaborazione di alcuni amici.”

Di chi si tratta?

“Massimo Leporati, noto velista e regatante su molte barche, imprenditore e appassionato, con la sua Ultrasailing è stato da subito l’anima industriale del progetto Optimist Lillia. E’ stata questa la scintilla per partire. Poi abbiamo creato un piccolo super team, con Enrico Negri, luinese, grande esperienza di regate a tutti i livelli, esperto di vele e di one-design, sarà il riferimento commerciale, dal controllo di qualità alla spedizione world wide delle barche. E last but not least, Juan Kouyoumdjian…”

Fa effetto immaginare un progettista che passa dal disegno di Maxi di 125 piedi o di AC75 da Coppa America, al fornire idee per migliorare un Optimist, che ha una monotipia strettissima…

“L’amicizia con Juan è una delle tante eredità della storia olimpica e internazionale del cantirere Lillia. Ho già contatti con Iain Murray, ex starista Lillia e oggi Race Director dell’America’s Cup, anche lui molto interessato al progetto Optimist, per non parlare di Mark Mendelblatt negli USA, e altri ancora…”

In cosa si differenzierà l’Optimist Lillia – codice del prodotto LJK21 – dagli altri scafi in circolazione?

“Chi fa barche di questo tipo sa che si lavora su tolleranze minime, si ottimizzano tanti aspetti microscopici allo scopo di ottenere una versione particolarmente performante dell’Optimist. Ci saranno, sviluppare anche in futuro, delle novità estetiche che renderanno le nostre barche diverse. Ma lasciami dire che il punto fondamentale per noi sarà il livello di qualità del prodotto, grazie agli stampi a controllo numerico. Tra i tanti cantieri che producono Optimist, il Lillia si porrà nella fascia più alta proprio per la sua qualità fin nei dettagli.

"Per questo il percorso sarà diluito nel tempo: partiamo dallo scafo, lasciando per il momento al velista la scelta delle appendici e delle antenne, pur avendo ovviamente delle collaborazioni privilegiate. Più avanti affronteremo anche il tema timoni e derive, albero e picco.”

Avete completato il percorso di ammissione con la classe internazionale IODA?

“Abbiamo seguito la lunghissima procedura e avuto la luce verde da IODA, per questo lanciamo il progetto e siamo al Mondiale di Riva per far vedere a terra il primo Optimist Lillia.”

Quali obiettivi di mercato vi ponete?

“Come detto ci sono tanti ottimi cantieri, dal low-cost Far East, agli italiani Nautivela, Faccenda, lo stesso Devoti, fino al colosso danese Winner, che fa barche costose e performanti. Da un punto di vista teorico è a quest’ultima fetta di mercato che ci rivolgiamo. Se pensi a quanti Optimist sono immatricolati ogni anno, anche solo il 10% del mercato significherebbe quasi una barca al giorno!”

I prossimi passi dell’Optimist Lillia?

“Questa stagione si sta chiudendo col Mondiale di Riva nel quale ci siamo ufficialmente presentati. L’Optimist tradizionalmente non si ferma mai, e noi puntiamo a essere molto presenti sui campi di regata, parlare con la gente. Già in questi giorni ci chiamano in tanti, dal Sudafrica alla Cina. Credo che la barca di Juan convincerà soprattutto vincendo. Mio figlio, Ettore Giovanni Battista, scalpita (è lui a bordo nelle foto di Carlo Borlenghi) e sarà presto il primo a portarlo in regata. E tra poco annunceremo anche dei testimonial molto noti del vasto e incredibile mondo Optimist. E’ una bella sfida!”

https://www.ultrasailing.it

CLICCA QUI PER VEDERE LA GALLERY DI CARLO BORLENGHI CON LE FOTO ALLA PRIMA USCITA DELL’OPTIMIST LILLIA LJK21 #0 SUL LAGO DI COMO






 

Responsabilità editoriale di Saily.it