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Il Globe 40 sarà una grande rotta

Il mondo come campo di regata

Responsabilità editoriale Saily.it

IL GIRO DEL MONDO A VELA CHE FA SOGNARE TUTTI - Globe 40, a meno di un anno del via della grande circumnavigazione a tappe con Class40 in coppia. Si parte da Lisbona. La regata prende forma, pubblicato il bando di regata. Analizziamo il percorso in dettaglio si parte da Tangeri si arriva a Lisbona - GLI SVILUPPI DA SEGUIRE SU SAILY

 

di Christophe Julliand

Sirius Evenements, l'organizzatore della regata Globe 40, il giro del mondo a tappe e in doppio riservato ai monoscafi di 12 metri della Class 40 che Saily vi aveva presentato in questo articolo (leggi QUI) ha annunciato di recente che Lisbona sarà il porto di arrivo dell'ultima tappa della circumnavigazione. Se la capitale portoghese accoglierà il grande finale della regata, è da Tangeri in Marocco che la flotta partirà tra meno di un anno per il giro dopo un doppio prologo di trasferimento da La Rochelle per le barche basate in Atlantico e da Marsiglia per il Mediterraneo. La data ipotizzata per questi prologhi è il 12 giugno 2021.

VIDEO TEASER GLOBE 40, siete pronti?

Quello della prima edizione della Globe 40 è un percorso davvero originale nel panorama delle regate oceaniche e dei giri del mondo a vela. Ci saranno da doppiare i tre grandi capi che hanno fatto la storia della navigazione (Buona Speranza, Leeuwin e Capo Horn) ma molti degli scali non hanno mai accolto eventi nautici di questo genere. 

Un percorso articolato così:

•   Prima tappa: Tangeri-Capo Verde, isola si Sao Vicente, e cioè due destinazioni che stanno investendo per attirare sempre di più i diportisti a lungo raggio. Una prima tappa relativamente breve (1.500 miglia circa) e di portante negli alisei, per iniziare.

•   Seconda tappa: Capo Verde-Mauritius. Da un oceano all'altro, dall'Atlantico all'Indiano, il giro dell'Africa, una vera e propria maratona di oltre 6.200 miglia con molte difficoltà: l'Equatore e i suoi dolldrums, l'anticiclone di Santa Elena, Buona Speranza che gli antichi navigatori portoghesi battezzarono Capo delle Tempeste e poi la risalita delle coste orientali del Sud Africa.

•   Terza tappa: Mauritius-Auckland. Altra frazione lunga oltre 6.200 miglia, attraverso il temuto Oceano Indiano con una rotta ortodromica (la più breve) che spingerà la flotta a scendere in latitudine verso Sud nei quaranta ruggenti, Leeuwin da doppiare, l'entrata nel Pacifico prima di risalire verso la capitale velica della Nuova Zelanda.

•   Quarta tappa: Auckland-Papeete, Polinesia francese. Nato nel Secolo XVIII, successivamente alle esplorazioni dei vari Cook e Bougainville, il mito della Polinesia non è mai scomparso del tutto nell'immaginario collettivo degli amanti del mare. Nonostante ciò la Polinesia è frequentata dai moderni corridori d'oceano soltanto in caso di rinuncia (clamorosa quella di Bernard Moitessier con Jpshua durante il Golden Globe del 1968/69 ) oppure quando, seguendo la rotta classica di un giro del mondo da Ovest verso Est, si è costretto a rinunciare alla rotta più breve verso Capo Horn (come Vittorio Malingri durante il Vendée Globe 1992/93 o più recentemente da Paul Meilhat sempre nel Vendée Globe, ma durante l'ultima edizione). Una tappa quella tra Auckland e Papeete relativamente breve (2.100 miglia) però di bolina a risalire gli alisei.

•   Quinta tappa: Papeete-Ushuaia. Da un mito all'altro, dalla dolce vita polinesiana alla rugosa Patagonia, dopo aver doppiato Capo Horn, un altro tufo forzato nelle latitudini australi, un' altra tappa lunga (4.400 miglia circa). Sarà la prima volta che Ushuaia accoglierà una regata del genere e perciò il porto argentino ha deciso di aumentare di una ventina di posti la sua capacità di accoglienza.

•   Sesta tappa: Ushuaia-Recife in Brasile. Dalle alte latitudini della Terra del Fuoco si ritorna sotto i Tropici fino alla provincia del Nordeste brasiliano risalendo le coste sud americane per 3.300 miglia il che significa passare da un sistema meteorologico in cui i fenomeni meteorologici provengono da ponente (con le perturbazioni create dalle Ande) a una zona segnata subtropicale appunto segnato da alisei che soffiano dai settori orientali.

•   Settima tappa: Recife-Grenada. Ci sono circa 2.200 miglia tra Recife e Grenada, la più australe delle West Indies. Un percorso tutto negli alisei prima da Sud Est nell'emisfero australe poi da Nord Est in quello boreale, in mezzo la temuta zona dei doldrums intorno all'Equatore.

•   Ottava e ultima tappa: Grenada-Lisbona, quindi. La classica transat di ritorno verso l'Europa (senza però il classico scalo alle Azzorre prediletto dai crocieristi) è lungo 3.300 miglia. Anche in questa tappa, ci sarà da gestire una transizione maggiore tra il regime degli alisei all'inizio del tratto e la zona dei westerlies, quei venti che soffiano prevalentemente da Ovest sotto i nostri latitudini ma con l'anticiclone delle Azzorre a fare da arbitro.

Secondo l'organizzazione, la flotta dei Class 40 dovrebbe risalire il fiume Tago e ormeggiare sotto la mitica torre di Belem a Lisbona a trada primavera 2022, dopo 140 giorni di mare e 120 giorni a terra.

FAI GLOBE 40 CON SAILY! - In prossimi articoli e video faremo il punto sui progetti e gli equipaggi pre iscritti a questa regata che sta interessando molti team in tutto il mondo, anche in Italia.

www.globe40.com

Responsabilità editoriale di Saily.it