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Ospedale-Vela, andata e ritorno

Chi ama il mare ama la vita

Responsabilità editoriale Saily.it

VIDEO E BLOG - La bella storia ("normale", dice lei) della dottoressa bolognese Elisa Fustini, che a ottobre si era dimessa dall'Ospedale di Pesaro per fare il giro del mondo a vela (racconta tutto nel suo blog: "Due cuori e una cerata"), e che per l'emergenza Covid ha scelto di tornare in corsia

 

Mollo tutto e vado in barca. Tanti lo sognano, pochi ce la fanno. Chapeau ai coraggiosi e forti che ci riescono. Coraggio e forza sono caratteristiche che restano e si manifestano anche in altre circostanze. Così ecco la storia, bella anche a volerla considerare (come vuole lei) normale, di Elisa Faustini, 43 anni bolognese. Da ottobre si è dimessa dall'Ospedale di Pesaro, per cambiare vita e girare il mondo in barca a vela. Oceani, isole, continenti, acqua, cielo. La felicità, all'improvviso.

Era ottobre, pochi mesi prima del coronavirus. Poi tutto è cambiato, a velocità supersonica. E un giorno, in Australia, è cambiata di nuovo anche la vita di Elisa. O forse no, è solo continuata, perchè con lo stesso coraggio e la stessa forza, la dottoressa è tornata a Pesaro, in Ospedale, in una delle regioni italiane più colpite dal Covid. "Continuare il viaggio sarebbe stato contrario ai miei principi", racconta in una intervista, e aggiunge: "Quanto tutto passerà riprenderò la navigazione. Adesso sono necessaria in corsia." A pensarci bene è una diversa forma di felicità, all'improvviso.

Prima della decisione di tornare in ospedale, Elisa aveva messo all'attivo anche una traversata atlantica. Ecco due brevi note e un video, sempre dal suo blog (https://duecuorieunacerata.com).

IL POST SULLA DECISIONE: MA PERCHE' VI MERAVIGLIATE? - Il mio viaggio alle isole Vergini Inglesi risale a tre soli mesi fa. Secoli. Nel frattempo mi pare di avere vissuto una qualche decina di vite: tanto navigare, tre settimane di vita Cubana, una Formula1 in Australia fino al rientro al lavoro in Ospedale a Pesaro per l’emergenza Covid. Lo stesso reparto da cui mi ero licenziata. Ma naturalmente così mi sentivo di fare.

E il mio stupore di fronte a chi si stupisce di questa scelta di dedizione e sacrificio che io non reputo minimamente tali. I giornalisti che per questo mi intervistano, danno sempre la stessa risposta: fa notizia la buona notizia. Non è così scontata la normalità in un tempo di crisi virale, morale, economica, strutturale.

Ma in qualcosa quarantena e barca a vela si somigliano: precauzioni forzate, acquisi contati, momenti di noia e paure. Quarantena e barca a vela danno tempo e tolgono fretta. Per fare cose normali, come una colazione, liberi dalle scandite frenesie delle scadenze. Per spendere tanto di meno, perchè serve a tutti molto di meno. Per l’indipendenza personale in luoghi piccoli e condivisi: si può eccome, l’emancipazione dipende solo dalla nostra testa.

Il covid ha “freezzato” buona parte del mondo. Il freeze è il tasto dell’ecografo che se schiacciato produce il fermo immagine. Metamorfosi perfetta per sforzarci di vedere qualcosa di buono anche con il Covid e farci dare il resto in un prezzo da pagare tanto salato.

Prendere le cose per quello che sono, non soffocare la corteccia cerebrale di opinioni senza senso, godere di se stessi sapendo di essere fortunati rispetto a chi piange i propri morti, non smettere mai di progettare e sognare. Respirare. Che la vita è un attimo.

ATTRAVERSARE L'ATLANTICO - Attraversare l’atlantico è faticoso, noioso, rischioso e richiede sacrificio. Ma la premessa non anticipa il finale. Lo rifarei? Naturalmente si. Perchè è una forte emozione, forse un’evasione ai confini in cui siamo detenuti, una curiosità da esplorare, un traguardo raggiunto con strumenti personali nuovi con cui misurarsi è gratificante. O forse la motivazione è semplicemente solo un’attitudine caratteriale. L’Oceano è di certo un un orecchio in ascolto, buono ed esigente che ti accoglie senza sapere chi sei, che ti insegna a far le cose come dice lui, non come pare a te. Può’ perdonare l’ignoranza ma non l’arroganza.

VIDEO: NAVIGAZIONE ATLANTICA

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