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50 anni di Solitaire Bona, voglia di volare

Molto più che un regata

Responsabilità editoriale Saily.it

SEGUI QUI LA PARTENZA: DOMENICA DALLE 16 ALLE 17:30 - Parte oggi la prima tappa della Solitaire du Figaro Urgo, è un'edizione speciale della super classica francese che festeggia quest'anno il traguardo dei cinquant'anni dalla prima edizione. Come ogni anno, ma più ancora degli altri, grazie all'esordio del nuovo monotipo foiling, l'evento ha attirato i maggiori specialisti della disciplina, giovani e meno giovani. E alla festa partecipa un italiano da seguire con attenzione: Alberto Bona con Sebago - VIDEO DEL PERCORSO - SPECIALE SAILY TV

 

di Christophe Julliand (inviato a Nantes)

 

QUANTITA' E QUALITA' - In totale sono 47 concorrenti, 11 ''bizuth'' cioè esordienti e solo 7 navigatori non francesi. Tre tripli vincitori della Solitaire (Jeremie Beyou, Yann Elies, Michel Desjoyeaux), un doppio vincitore (Armel Le Cleac'h) ben deciso a raggiungere i tre colleghi appena citati. Per la nuova generazione, per motivi di spazio e a mo' di pronostico (suvvia, sbilanciamoci un po'), ne citeremo soltanto due: Yoann Richomme che ha già una vittoria all'attivo nella Solitaire ed è forte di un trionfo schiacciante nella scorsa Route du Rhum in Class 40 e Xavier Macaire che stava per conquistare il Graal nel 2017, prima di essere retrocesso a tavolino per una sciocchezza. Il fatto è che dopo tre regate, Macaire è l'attuale leader del campionato di classe.

SEGUI QUI LA PARTENZA: DOMENICA DALLE 16 ALLE 17:30

FORZA ALBERTO - Unico italiano in partenza, è il torinese Alberto Bona, skipper di Sebago ITA 51, che a 35 anni, dopo le sue esperienze in Mini 650 (sia nella categoria Serie che in quella dei prototipi), in Class 40 e con il trimarano volante Maserati di Giovanni Soldini, ha deciso di confrontarsi in quella che è considerata la classe regina della vela d'altura in solitario.

E' un Alberto cresciuto che abbiamo ritrovato a Nantes i giorni prima della partenza. Per cresciuto intendiamo proprio fisicamente: spalle più larghe e braccia di ferro. Effetti del crossfit, di qualche preparazione fisica specifica? Niente di tutto ciò, sono proprio le ore passate in allenamento e durante le due prime regate della stagione che ha potuto disputare, a forza di girare manovelle e di cambiare vele.

Già i cambi di vela. Più dei tanti chiacchierati foil, la principale differenza tra le versioni 2 e 3 del monotipo Figaro riguarda proprio il piano velico. Sul FB2 mettevi lo spinnaker al traverso e lo tenevi fino alla poppa piena. Con le vele asimmetriche del nuovo FB3 la poppa non c'è più: hai due spinnaker (uno grande veramente più grande che sul 2, e uno pesante) e una vela in più (gennaker su frullone), si manovra molto più spesso per aver sempre le vele giuste a riva nei laschi. Per il resto, ci ha spiegato Bona, il Figaro 3 è una barca veramente esigente fisicamente, brutale, bassa sull'acqua, bagnata e dall'ergonomia non sempre ''sailor friendly'' (i winch primari sui lati del pozzetto sono decisamente troppo bassi anche quando non hai la stazza di un centrale di pallacanestro. 

Tra la soddisfazione di essere presente (non era così scontato a febbraio quando ha ricevuto la barca), la legittima ansia pre partenza nella frenesia degli impegni dettati dall'organizzazione (briefing e presentazioni varie) e l'impazienza di regatare, Alberto Bona ci è sembrato sereno e cresciuto, questa volta mentalmente. Felice del lavoro effettuato con gli altri membri del Team Vendée Formation, è cosciente del livello generale e per questa prima partecipazione si è fissato come obiettivo di ben figurare nella classifica bizuth, quella degli esordienti, di navigare bene, a modo suo, senza strafare.

SPECIALE URGO FIGARO SOLITAIRE SU SAILY TV: INTERVISTA AD ALBERTO BONA, E ALTRI SERVIZI IN ARRIVO

Perché la Solitaire du Figaro è cosi difficile? - Anche se le risposte potevano sembrare scontate, lo abbiamo chiesto in giro a varie persone, volti noti o meno. Per Michel Desjoyeaux che oltre ai tre titoli in Figaro ha vinto due Vendée Globe, una Transat inglese, una Route du Rhum per rimanere nel campo della vela in solitario, sono due i fattori che rendono cosi difficile la Solitaire: sono barche piccole e one design. A parole sue : ''Metti 47 pazzi scatenati su barche di 10 metri e identiche che vogliono tutti la stessa cosa e cioè arrivare al traguardo prima dei colleghi e il gioco è fatto''.

Stesso suono di campana nella bocca di Loick Peyron che aggiunge anche un'altra considerazione interessante : ''Il format e le varie tappe della Solitaire sono sempre impegnativi, difficili tecnicamente con pochissimo tempo di recupero tra una manche e l'altra. Le regate più lunghe tipo transatlantiche non richiedono la stessa intensità. Il programma di quest'anno non deroga alla regola.''

Aggiungono altri elementi Pierre-Marie Bourguinat e Dominic Bourgeois, ex minista il primo, varie esperienze nella vela oceanica tra cui qualche partecipazione alla Whitbread il secondo, entrambi giornalisti di lungo corso e redattori per l'organizzazione quest'anno: ''Sono regate a tempo e il tempo è spesso crudele, sbagliare una tappa può significare giocarsi la classifica generale, definitivamente. Vincerne una è già un grande risultato ma spesso non basta ad arrivare primi nella classifica generale. In fine dei conti, la regolarità paga e soltanto questa.'' Altro fattore da tener in considerazione sentito spesso in giro: l'assenza di assistenza esterna, niente routage a bordo quindi.

E così un Figarista deve saper fare tutto a bordo: timoniere, prodiere, tattico e navigatore.

Ora, per tornare al nostro Alberto, nel suo bagaglio tecnico già bello completo, quello che più gli manca è l'esperienza delle regate a contatto, tipiche delle classi olimpiche che non ha mai frequentato. Già durante le due prime regate di stagione, corse che si sono tutte decise su piccole differenze di rotta e mai su opzioni clamorose, ha potuto migliorare in questo campo. Rimane il fatto, e ne è ben cosciente lo skipper di Sebago, che ancora non ha passato più di 48 ore a bordo della sua barca. Anche questo step verrà superato al termine della prima delle quattro tappe della Solitaire.

Video il percorso della 50ma edizione della Solitaire, 4 tappe circa 2000 miglia

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