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ARCA stagione lampo Benussi fa il bilancio

100 piedi e 3 sole regate

Responsabilità editoriale Saily.it

La vittoria alla prima Trieste-Venezia e poi due secondi posto tra Venice Hospitality Challenge e Veleziana: si chiude e con un bilancio molto positivo la breve stagione di regate 2020 del maxi 100 Arca SGR del Fast and Furio Sailing Team

 

100 piedi e 3 sole regate, pensate alla fatica, all'impegno, ai mesi in cantiere, alla gestione di un maxi-team, e poi confrontatelo con la brevissima stagione causata dall'emergenza Covid. Furio Benussi non è tipo da tirarsi indietro e sicuramente questo maxi di 100 piedi lo vedremo ancora in regate importanti. Ma certo è stato difficile lungo il calendario rinunciare prima alla Maxi Cup a Porto Cervo e poi alla Barcolana 52 in casa.

Una stagione intensa e complicata per tutto il mondo dello sport e non solo, che ha permesso ad Arca SGR (in regata per i colori sociali dello Yacht Club Adriaco e dello Yacht Club de Monaco) di esprimersi in tutte le poche occasioni che ha avuto a disposizione nell’ambito di un calendario compresso in poco meno di un mese e limitato alle competizioni in Alto Adriatico.

Il secondo posto ottenuto quest’oggi alle spalle di Portopiccolo - Prosecco DOC nell’ultimo appuntamento agonistico rappresentato dalla Veleziana permette di tirare le somme circa i risultati, crescita del team e immediate prospettive future. Un bilancio che viene così riassunto nelle parole di Furio Benussi:

“In una situazione complicatissima siamo felici che la vela sia riuscita ad essere un momento di rilancio e siamo orgogliosi di aver confermato, tra mille ostacoli, la nostra presenza in un calendario agonistico che ha rappresentato ovviamente solo una parte di ciò che era nella nostra programmazione originaria. Chiudiamo questa nostra stagione molto particolare con quattro vittorie e due secondi posti e con grande ottimismo per il futuro.

"Al di là dei risultati che certificano anzitutto il grande lavoro svolto dapprima a terra e poi in mare da tutti i ragazzi, ciò che ci riempie di soddisfazione è aver visto rinascere e poi crescere, letteralmente tra la mani, questa barca; Arca SGR oggi ha ancora notevoli margini di miglioramento e al contempo ha dimostrato ampiamente il proprio valore. Il confronto con gli avversari è stato chiarificatore di molti ovvi interrogativi che avevamo durante l’inverno: la barca c’è e il lavoro di upgrade ha pagato laddove ora si tratta di rendere il più possibile “allround” Arca SGR che, per propria natura, predillige condizioni di vento sostenuto e soffre ancora soprattutto in accelerazione in aria leggerissima come abbiamo verificato nel weekend appena concluso a Venezia su due campi di regata peraltro del tutto atipici.

"Altro dato molto positivo che registriamo è che in IRC la barca è davvero performante in misura superiore a ciò che noi stessi ci immaginavamo. Da questo momento il nostro team è con la testa proiettato già al 2021 insieme a tutti i nostri partners a cui va un ringraziamento vero e non di circostanza poiché ognuno di loro ha dato il massimo, con un grande spirito di squadra, condividendo con enorme determinazione il nostro progetto e un messaggio non solo di sport”.

REPORT: LA STORICA VITTORIA ALLA PRIMA EDIZIONE DELLA TRIESTE-VENEZIA TWO CITIES ONE SEA CON RAFFICHE DI BORA A 25 NODI - Arca SGR di Furio Benussi è il nome del primo vincitore, nella classifica a compenso IRC, dell’edizione inaugurale della Trieste Venezia – Two Cities One Sea Regatta. La regata ideata dallo Yacht Club Adriaco e organizzata in collaborazione con il Salone Nautico Venezia e lo Yacht Club Venezia ha visto al via cinque maxi yachts che, sin dai primi metri della regata partita davanti alla cuore della città di Trieste, hanno spinto sull’acceleratore puntando la prua verso Venezia.

Pendragon di Carlo Alberini e Anywave Safilens di Alberto Leghissa sotto le raffiche di bora ad oltre 25 nodi sono i migliori a scattare dalla linea di partenza issando immediatamente senza esitazione i propri gennaker. Progressivamente emerge però la potenza dei due scafi più grandi il 100 piedi Arca SGR di Furio Benussi e il 90 piedi Portopiccolo Prosecco Doc di Claudio Demartis, mentre Anemos il Farr 80 di Marco Bono opta per una scelta tattica diversa con una rotta più sottocosta.

La regata sembra delinearsi tutta a favore di Arca SGR ma Anywave, terzo in reale fino all’altezza di Jesolo, conta di potersi giocare ancora le carte migliori nel calcolo dei compensi perché non distante dai due scafi più grandi. A poche miglia dal traguardo il vento si assenta dal campo di regata e da questo momento inizia una nuova sfida, ancor più tattica contro gli avversari, il cronometro (avvicinandosi il tempo limite delle 17.30) e una corrente contraria impetuosa generata dall’apertura nel primo pomeriggio del Mose, a poche centinaia di metri dalla linea di arrivo.

Arca SGR lottando in ogni modo contro una corrente contraria nettamente superiore alla velocità del vento riesce a “bordeggiare” di lasco e a tagliare il traguardo fissando in 6 ore, 8 minuti e 25 secondi il primo tempo di percorrenza e riferimento quale record per le edizioni future. A quel punto cominciano i calcoli sui tempi del primo degli inseguitori, Portopiccolo Prosecco Doc che riesce a tagliare il traguardo a pochi minuti dallo scadere del tempo massimo e nella classifica generale risulta secondo con un distacco di 1 ora e 21 minuti da Arca SGR. Gli altri team non completano la regata nel tempo limite data la totale assenza di vento.

Arca SGR con questa prestazione si aggiudica tutti i Trofei della prima edizione della Trieste Venezia – Two Cities One Sea. Il Trofeo per la line honours (offerto da Massimiliano Schiavon Art Team),  il Trofeo Challenge Salone Nautico Venezia per il vincitore della regata con classifica IRC e le cinque sterline d’ore messe in palio quale “jackpot” per il vincitore della regata in IRC. Allo Yacht Club Adriaco, per i cui colori regata Arca SGR del socio Furio Benussi, va il premio speciale Armare Ropes per il miglior tempo stabilito.

Furio Benussi timoniere di Arca SGR: “Siamo molto contenti di aver firmato con una vittoria questa nuovissima regata a cui tenevamo molto anche perché rappresentava per noi il primo confronto con gli avversari con la formula IRC, avversari tutti molto competitivi e che, più di noi, sono stati penalizzati dal calo di vento nel finale. Devo dire che la barca si è dimostrata velocissima. Un grande grazie al mio team che ha lavorato alla grande nei mesi scorsi per tirare fuori il meglio dal nostro maxi e un plauso sincero agli organizzatori di questo evento che con coraggio hanno saputo creare una nuova regata che, sono certo, diventerà un punto fermo in breve tempo nel calendario dei maxi yachts”.

Piero Fornasaro Presidente Yacht Club Adriaco: “Grazie a tutti i team e agli amici dello Yacht Club Venezia e del Salone Nautico Venezia che hanno creduto da subito in questa regata che per tutti noi ha assunto un significato speciale. La Trieste Venezia è nata anche con un messaggio parallelo a quello sportivo ossia quello di sensibilizzare tutti sull’importanza di comportamenti consapevoli verso il pianeta e il mare. Meno di un anno fa Venezia e anche lo Yacht Club Adriaco sono letteralmente finiti sott’acqua a livelli record con danni incalcolabili . Oggi abbiamo celebrato un momento di sport e di amore per il mare con uno forte sguardo al futuro e l’arrivo della regata a pochi metri dal Mose, che oggi per la seconda volta ha protetto una città simbolo come Venezia, ha assunto un significato particolare in questa prima edizione della Trieste Venezia che in partenza è stata battezzata dalla bora.”

REPORT: IL 2° DI CATEGORIA ALLA VENICE HOSPITALITY (4° ASSOLUTO), CON VENTO LEGGERISSIMO... - Arca SGR dopo il successo ottenuto ieri nella prima edizione della Venezia Trieste, quest’oggi è stato al via della Venice Hospitality Challenge, in regata con i colori del Ca’ Sagredo Hotel. Il maxi 100 di Furio Benussi non trova nel vento leggerissimo presente lungo il particolare e unico percorso nel cuore di Venezia le condizioni ideali per sviluppare le proprie performance.

A complicare ulteriormente le cose nella regata vinta meritatamente da Portopiccolo Prosecco Doc, in testa dal primo all’ultimo metro, l’obbligo per Arca SGR (il cui pescaggio è nettamente il più profondo rispetto agli avversari) di svolgere un numero maggiore di virate per ricercare altre opzioni utili di navigazione evitando secche sopra le quali  gli avversari diretti sono riusciti a navigare. Una variabile nota in questo particolare evento che, questa volta, ha giocato un ruolo decisivo penalizzando, forse oltre le prevsioni, lo scafo più grande nel lotto. Arca SGR chiude dunque al quarto posto overall, secondo di categoria dietro al vincitore Portopiccolo Prosecco DOC.

Il Fast and Furio Sailing Team e Arca SGR regatano insieme a Slam, Foss Marai, Ca’ Sagredo Hotel, Civibank, Dobner, Mood, Armare Ropes, Dok Dall’Ava, Sidera Funds, Amagis Capital, Pacorini, F.lli Franchini, Officine FVG, Valverde, Larusmiani, Marlin Yacht Paints. Il Fast and Furio Sailing Team sostiene e promuove il messaggio di One Ocean Foundation e della Charta Smeralda.

Responsabilità editoriale di Saily.it