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La Vela batte tutti gli sport per la sicurezza

Una ricerca del CONI per aiutare il Ministero dello Sport a decidere

Responsabilità editoriale Saily.it

SE LO SPORT RIPARTE, LA VELA SARA' LA SCELTA PIU' SANA - Malagò consegna a Spadafora un dossier di 400 pagine del Politecnico di Torino sulla ripartenza dello Sport in sicurezza. Analizzate oltre 300 discipline: la Vela in cima alle classifiche per il minor rischio contagio di coronavirus. Le reazioni dei media (e qualche amnesia). Si litiga sul calcio, ma il problema più grosso sono i circoli sportivi, stretti nella morsa tra difficoltà economiche e obblighi di disposizioni sanitarie. Il punto in attesa del prossimo Decreto

 

Dalla prossima settimana si potranno allenare gli atleti di interesse federale degli sport individuali. La FIDAL (Atletica) ha stilato una lista di 3000 (si, tremila!) nomi, la FIN (Nuoto) oltre mille. La Vela dovrebbe rendere ufficiale una lista allargata al giro delle squadre nazionali entro il fine settimana, insieme all'illustrazione dei protocolli specifici, legati alle direttive dell'ultimo Decreto governativo, a sua volta dato per imminente.

La Fase 2 passa anche (e tanto) per lo Sport. Per il Calcio, sul quale si litiga a sproposito come in curva, e soprattutto per lo sport di base, discipline olimpiche e non. La galassia dell'Italia che si muove e grazie a questo migliora la salite delle persone. Il problema più grosso resta quello dei circoli sportivi, la cui riapertura continua a slittare (adesso si prevede per fine maggio, primi di giugno) e che si dibattono tra crisi finanziaria e disposizioni sanitarie stringenti, una morsa che rischia di stritolare quelli più deboli, colpendo tutto il patrimonio sportivo del paese.

La Vela attende notizie fiduciosamente, forte delle certezze confermate dagli studi scientifici: è tra gli sport a minor rischio contagio da coronavirus. Ma anche la vela e i suoi circoli dovranno fare i conti con mascherine, distanziamenti, sanificazioni continue protocolli vari. Sarà difficile, ma è necessario. Chiudere tutti non è la soluzione. Ripartire tutti con tutte le misure necessarie è il sacrificio richiesto per superare questo dannato momento.

I DOSSIER CHE METTONO LA VELA IN TESTA ALLE CLASSIFICHE DI SICUREZZA

(CONI.it) Nel corso della riunione informale della Giunta del CONI, tenuta questa mattina, il Presidente Giovanni Malagò ha informato i membri di aver inviato al Ministro per le Politiche Giovanili e lo Sport, Vincenzo Spadafora, il report del Politecnico di Torino, titolato: “Lo Sport riparte in sicurezza”. Il Presidente Malagò, illustrando il documento, ha ringraziato il Segretario Generale, Carlo Mornati, che con il suo staff ha lavorato in questi giorni per portare a termine un lavoro di 404 pagine, comprensivo di numerosi allegati.

Come accade per l’Inail con l’elenco Ateco (attività economiche), questo studio serve per certificare i diversi fattori di rischio delle 387 discipline sportive facenti capo al CONI e al Comitato Italiano Paralimpico, fornendo indicazioni e azioni di mitigazione che possano accompagnare la ripresa dell’attività agonistica, quando sarà finito il lockdown, in virtù delle specificità proprie di ciascuna disciplina, con carattere temporaneo e strettamente legate alla fase di emergenza, sebbene alcune potranno essere utili anche ad emergenza superata.

D’intesa col Comitato Italiano Paralimpico, è stato quindi richiesto alle Federazioni Sportive Nazionali, alle Discipline Sportive Associate e agli Enti di Promozione Sportiva - che hanno prontamente fornito la più piena collaborazione - di compilare un questionario analitico predisposto sulla base di un modello di analisi di rischio.

Il modello proposto evidenzia per ciascuna disciplina sportiva gli aspetti valutativi della distanza, dei dispositivi di protezione e della possibilità di utilizzo di tecnologie applicate allo sport (cosiddetta digitalizzazione). È stato chiesto di indicare per ogni singola voce - applicata a ciascuna disciplina sportiva e con riferimento al luogo di pratica, nonché alla natura dell’evento (allenamento/gara) - il relativo fattore di rischio dove: 0= inesistente; 1=scarso; 2=medio; 3=alto; 4=elevato.

Con il Politecnico di Torino è stato sviluppato il “Rapporto lo sport riparte in sicurezza” per consentire ai vari stakeholder di procedere a un self assessment (ovvero un’autovalutazione), secondo una metodologia basata su rilevanze tecnico-scientifiche, necessario per l’analisi accurata delle attività che si svolgono in un sito sportivo, del personale che opera, dell’organizzazione dell’attività sportiva, del lay-out del sito, alla luce del modello sportivo organizzato italiano facente capo al CONI e/o al CIP e delle organizzazioni sportive da loro riconosciute.

I protocolli d’emergenza hanno previsto nuove regole da mettere in atto, quali gli spostamenti delle persone, limitati ai soli bisogni assolutamente necessari e il distanziamento sociale: rimanere lontani dagli assembramenti e dallo spazio personale altrui.

OGNUNO PROTEGGE TUTTI - Il CONI ha da subito offerto il proprio contributo al decisore politico per l’individuazione dei fattori di rischio nello specifico settore sportivo. Sarà poi il Governo a decidere i modi e i tempi della progressiva ripresa di allenamenti e gare dei diversi sport, garantendo adeguati livelli di tutela della salute e sicurezza di tutti, come già fatto per altri settori importanti della vita del Paese. Infatti il titolo dell’iniziativa realizzata dal Politecnico di Torino è “Ognuno protegge tutti”, tenendo conto dei diversi fattori di rischio di ogni disciplina sportiva.

Per assicurare la ripartenza in sicurezza con gli allenamenti, il Report è integrato con il protocollo di screening ad hoc e le raccomandazioni elaborati dalla Federazione Medico Sportiva Italiana (FMSI), in qualità di Federazione medica del CONI e unica Società Scientifica accreditata dal Ministero della Salute per la Medicina dello Sport.

È opportuno sottolineare che per sito sportivo – sia per gli allenamenti sia per le competizioni – si intende indifferentemente ogni locale o insieme di locali destinato allo svolgimento di esercizi sportivi (atletici, ginnici, di pratica motoria) fornito degli attrezzi necessari, di spogliatoi, di impianti igienici e docce ovvero ogni impianto che rappresenta un insieme di uno o più spazi di attività sportiva dello stesso tipo o di tipo diverso, che hanno in comune i relativi spazi e servizi accessori, preposto allo svolgimento di manifestazioni sportive.

Il Rapporto è così strutturato:

1. INQUADRAMENTO DEL RISCHIO

2. NORMATIVA E ATTI DI INDIRIZZO DI RIFERIMENTO

3. CRITERI DELLA VALUTAZIONE DEL RISCHIO

4. ANALISI SPECIFICA DEL SITO SPORTIVO

5. MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE

6. INFORMAZIONE, FORMAZIONE E ADDESTRAMENTO: DEFINIZIONE DI ADEGUATI PROTOCOLLI E STRUMENTI

7. SORVEGLIANZA SANITARIA E MONITORAGGIO DEI CASI POSITIVI

8. DEFINIZIONE DEL SISTEMA DI VIGILANZA

9. STESURA DOCUMENTO UNICO DI VALUTAZIONE PER I RISCHI INTERFERENZIALI (IN CASO DI FORNITORI ESTERNI)

10. APPLICAZIONE DELLE BUONE PRASSI A CASI STUDIO (BETA TESTING) PER ALCUNE DISCIPLINE OLIMPICHE E PARALIMPICHE (BASKET, PALLAVOLO, CORSA DI VELOCITÀ, MEZZOFONDO E FONDO, TENNIS, VELA, TIRO CON ARCO, SCHERMA, JUDO).

LE REAZIONI SUI MEDIA

Di fronte al dossier CONI i media vanno in ordine sparso, l'informazione segue il filo rosso delle discussioni sul Calcio (campionato si campionato no) e resta piuttosto secondaria l'attenzione agli altri sport. Qualcuno fa notare una singolare "amnesia in rosa" della Gazzetta dello Sport che pubblica una tabella degli sport per coefficiente di contagio dimenticandosi la Vela, che anche per motivi stagionali va considerata una delle discipline dell'estate. Ma c'è anche chi riesce a inquadrare il problema in modo più completo. Di certo anche i media vivono il momento di incertezza e confusione, tutti siamo chiusi in casa da due mesi e riceviamo informazioni spesso contraddittorie. Speriamo che il fine settimana porti chiarezza.

VELA, TENNIS E NUOTO IN MARE GLI SPORT PIU' SICURI - (da: ilfattoquotidiano.it) La vela, il tennis, il nuoto in mare aperto potrebbero essere i più sicuri, a “rischio zero”. Gli sport di combattimento come il pugilato, o quelli a squadre ma con un intenso contatto fisico tipo il rugby, sono invece i più pericolosi, 4, che è anche il massimo della scala di valori utilizzata. Il tanto discusso calcio è catalogato come 3. Eccoli, i voti di rischio per la ripresa delle attività di tutte le discipline nell’emergenza Coronavirus: sono nero su bianco nel dossier Lo sport riparte in sicurezza, preparato dal Politecnico di Torino e consegnato dal Coni al ministro Vincenzo Spadafora. Un documento che dovrà aiutare il governo a decidere la ripartenza (...).

L’ultimo Dpcm sulla fase 2, che ha previsto a partire dal 4 maggio la ripresa degli allenamenti per gli atleti di interesse nazionale ma solo per alcune discipline individuali, spiega che Palazzo Chigi emanerà delle linee guida per chiarire chi potrà fare cosa: il documento consegnato martedì 28 al ministro Spadafora potrà dare delle indicazioni a riguardo (ma dirà la sua parola anche il comitato tecnico-scientifico).

I “VOTI” DI RISCHIO A TUTTI GLI SPORT –Tutte le Federazioni sono state chiamate ad autovalutare il fattore di rischio, in relazione ad una serie di elementi. Il più importante ai fini della ripresa degli allenamenti è il “contatto fra atleti”, da cui si può ricavare una sorta di scala del pericolo di contagio, che ilfattoquotidiano.it è in grado di rivelare. In una scala da 0 a 4, a 4 abbiamo pugilato (tipico sport di lotta), rugby, ma anche pallacanestro e pallavolo (dove di contatto ce n’è di meno, ma nell’atto della schiacciata e del muro gli atleti si ritrovano viso a viso), e persino lo squash (per gli spazi angusti e l’alta sudorazione); a 3 il calcio, ma pure la scherma; esempi di 2, rischio moderato, sono la pallanuoto (che si gioca in acqua clorata) e il beach volley, su cui tanto ci si sta interrogando in vista dell’estate; a 1 abbiamo il nuoto in corsia o il ciclismo; infine a 0 golf, tennis, equitazione, pesca, vela.

Questa è inevitabilmente una semplificazione di un dossier molto più tecnico e complesso, che prevede tutta una serie di casistiche. Starà ai tecnici di Palazzo Chigi ricavarne le indicazioni utili. È possibile immaginare che un primo via libera potrebbe arrivare per gli sport che hanno una valutazione tra 0 e massimo 2, che poi sono anche tutti sport individuali. (...)

Si parla di mascherine e distanziamento sociale in panchina, sanificazione costante delle attrezzature, divieto di correre in fila. Persino per il tennis, una delle discipline in teoria a basso rischio, i giocatori dovrebbero indossare occhiali e guanti, utilizzare ciascuno le proprie palle senza mai raccogliere quelle degli altri, ed evitare di scendere a rete in contemporanea. Praticamente tennis sì, ma senza volée. Se lo sport ripartirà, non sarà più lo stesso, almeno all’inizio. (ilfattoquotidiano.it)

 

Come si vede, la strada per la ripartenza sarà ancora lunga e lastricata di dubbi e problemi. Ma per la Vela, c'è almeno il vantaggio delle certificazioni di sicurezza ben maggiori di quasi tutti gli altri sport. Non sarà facile, ma mettiamoci al lavoro, come si dice spesso di questi tempi: insieme ce la faremo.

Responsabilità editoriale di Saily.it