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Vela mondiale in ritiro a Bermuda

Speciale World Sailing Conference Bermuda 2019

Responsabilità editoriale Saily.it

GUARDA 4 VIDEO - Iniziata il 26 ottobre si concluderà il 3 novembre, l'Annual Conference e assemblea generale della federvela mondiale. Presenti 418 delegati da 68 nazioni. Le decisioni chiave e gli scenari. Finn, l'ultima battaglia. Quale windsurf olimpico? Clima sempre teso sui destini dell'ente. Gli italiani presenti. Sensazioni positive per la corsa di Marco Gradoni a Velista Mondiale dell'anno... - SPECIALE BERMUDA SU SAILY - LINK ALLE DIRETTE DI COUNCIL E ASSEMBLEA

 

Ma proprio a Bermuda? Un'isoletta in mezzo all'oceano, battuta dagli uragani, costosissima, irraggiungibile: si sono dati appuntamento qui i delegati di World Sailing, la federazione velica internazionale, per la conferenza annuale unita alla General Assembly. Ci sono questioni di importanza vitale per il futuro della vela, e della stessa World Sailing, e le vengono a discutere e a votare quaggiù, in un esilio azzurro.

Nella migliore delle ipotesi è una scelta incomprensibile (non proprio una novità per WS), per molti segue addirittura un piano preordinato: con pochi delegati e poche nazioni presenti, è più facile gestire i voti decisivi col sistema delle deleghe. Ma non manca una visione opposta: con poche nazioni presenti (a oggi sono 64 e difficilmente si arriverà a 70), il focus si sposta sulla General Assembly, l'organismo votante delle nazioni membre (MNA), dove basterà un manipolo di nazioni (meno di 20) per opporsi all'approvazione di delibere per le quali è richiesta la maggioranza qualificata. Ci sarà da guardarsi bene attorno.

Saily come tradizione seguirà i lavori dell'assemblea e della conference, le scelte, gli eventi. Tra questi ovviamente segnaliamo che il 29 sera è prevista la serata del Rolex World Sailor of the Year, al quale come sapete è tra i candidati il 15enne Marco Gradoni per i suoi tre-Mondiali-tre in Optimist. Marco è a Bermuda accompagnato dalla mamma, il fatto che sia partito puo' far pensare anche in una certa direzione, ma certo sarebbe una clamorosa prima volta che un velista così giovane si aggiudica il premio. Ormai ci siamo, sapremo presto. A Bermuda l'orario è 4 ore indietro rispetto all'Italia. Alle 21 di stasera, grosso modo l'orario di proclamazione dei vincitori, in Italia sarà l'una di notte.

Ma la conferenza annuale influisce sul mondo della vela a vari livelli e non a caso qui ci sono operatori del settore, costruttori, classi, organizzatori di eventi, velisti. E ovviamente i membri dei Commitee e Sub-Committee. Il procedimenti decisionale è il solito: i Comitati discutono e recepiscono le varie Submission presentate da tutto il mondo sui temi in ballo, poi i più importanti deliberano e rilasciano delle "raccomandazioni" (recomandation) al Council, il quale a sua volta chiude con le decisioni finali, accogliendo o ribaltando le recomandation. La storia recente ha insegnato che le sorprese sono all'ordine del giorno fino alla fine.

Le Submission arrivate alla Conference WS di Bermuda 2019 sono 189, arrivano da memnri dei comitati, nazioni membre, associazioni di classe riconosciute e ovviamente componenti del Board, e riguardano proposte di cambiamento di normative, regole, o politiche.

VIDEO DAY 1

L'AGENDA DELLA CONFERENZA - I primi giorni servono per la registrazione dei delegati e riunioni di Committee "minori", sabato 26 è stata la volta del Racing Rules Working Party, domenica 27 la Medical Commission, i Giudici Internazionali, gli Stazzatori, il Race Management, Classi, Youth Events e Commissione Atleti, in serata la cerimonia di apertura ufficiale.

Lunedi 28 dopo Match Racing e Coaches Commission è stata la volta degli Umpire e del Sub-Committee delle Classi Olimpiche, ma il clou della giornata è stato il Women's Forum con Dee Caffari come speaker. La recente testimonial della Barcolana ha presentato i dati relativi al cammino (ancora lungo) verso una completa gender equity nello sport della vela.

VIDEO WOMEN'S FORUM

MARCO GRADONI: SENSAZIONI POSITIVE... - Martedi 29 è un giorno importante: Constitution Committee esamina alcune idee sulla riforma della governance di WS (di cui parleremo), poi Race Officials Committee, la finale del Mondiale eSailing (c'è anche un italiano in finale: velista71, vi aggiorneremo), e in chiusura di serata (19-22) i World Sailing Awards, con l'attesa già enunciata per Marco Gradoni. La IODA (classe Optimist internazionale) ha mobilitato tutte le sue forze per votare e fare pressioni, e non è un peso da poco. Insomma le sensazioni su quella che sarebbe una clamorosa novità, il premio Velista dell'anno per la prima volta a un giovanissimo, minorenne, appena 15 anni, e italiano, sono positive... E questo è già un successo.

IL LAVORO "SPORCO" DEI COMMITTEE "MINORI" - Race officials, Classi, Coach, Olympic Sub-Com: sembrano meno importanti, ma stanno svolgendo da mesi, e ancor più a Bermuda, un lavoro incessante e decisivo per risolvere un problema immenso: i clamorosi ritardi che pare siano accumulati dall'organizzazione delle regate olimpiche di Tokyo 2020 a Enoshima. Il DT azzurro Michele Marchesini (presidente della Coach Commission WS) riferisce che il ritardo accumulato dal comitato organizzatore nipponico è di almeno un anno paragonato a Londra 2012 e Rio 2016. Mancano i trasporti, non ci sarà la Olympic Lane vista agli altri Giochi, il percorso dal Villaggio alla venue velica è lungo e tortuoso, ma la cosa più clamorosa riguarda un aspetto logistico incredibile: non ci sarebbe, a tutt'oggi, l'autorizzazione a svolgere le regate nella baia di Enoshima prima delle ore pomeridiane.

Il motivo? La potente lobby dei pescatori giapponesi che non concede l'utilizzo dei campi di regata che sono aree di pesca. Pare una barzelletta ma è tutto vero. Già al test event di agosto si erano visti i problemi, le stazze fatte in una tenda come a una regata zonale, e tante mancanze gravi. Chissà se anche stavolta il miracolo riuscirà: da un lato la capacità di reazione dei giapponesi (molto burocratici nelle loro azioni) non è quella "sportiva" di cinesi, ateniesi o brasiliani, che all'epoca risolsero i problemi last-minute (le alghe di Qingdao, il porto di Agios Kosmas, l'inquinamento di Rio), dall'altra World Sailing che dopo ripetuti allarmi al CIO sembra decisa a scendere in campo rimboccarsi le maniche e aiutare concretamente.

LA RIFORMA DELLA GOVERNANCE - In attesa dei temi olimpici, con le decisioni definitive sulle classi per Parigi 2024 (c'è attesa per le 8 submission della classe Finn, estremo tentativo di salvare il glorioso singolo pesante, così come per le decisioni sul windsurf) l'attenzione principale è rulla riforma di Governance dell'ente che è sul tavolo. Una riforma che punta a cancellare il Council e a snellire le procedure decisionali. Con la scusa di abbreviare il processo si mette a repentaglio la democrazia interna.

E' vero che WS così com'è oggi è difficilmente gestibile, e soprattutto è "infiltrata" da conflitti di interesse di costruttori e operatori economici, nascosti nei rappresentanti delle Classi. E' una struttura che da importanza alle Classi, fatta quando queste erano fatte da gentlemen che pensavano al bene dello sport, mentre oggi si antepongono interessi commerciali e il business. Una riforma è vista come necessaria da molti, ma il sospetto è che quella prospettata viene da chi oggi domina WS e punta a farlo senza più il "disturbo" dei passaggi democratici. Anche se l'ultima versione (POTETE LEGGERLA QUI SE VOLETE: https://www.sailing.org/tools/documents/WSGovernanceReformSummarySep2019A4ENGV5-[25324].pdf) della riforma pare molto ammorbidita rispetto alla prima stesura, il confronto è aperto: favorevoli GBR, FRA, paesi del Nord Europa, contraria parte dell'area mediterranea, USA, GER. Come detto in apertura, anche l'eventuale voto favorevole del Council (più che probabile) potrebbe essere bocciato dall'assemblea: per una modifica costituzionale serve infatti il 75% dei votanti, il che significa che con poche nazioni presenti a Bermuda, per arrivare al 26% di opposizione in grado di stoppare la riforma basterebbero 16-18 MNA. Insomma la scelta di Bermuda si ritorcerebbe contro chi l'aveva (chissà) immaginata per avere campo elettorale più libero.

L'ASSENZA PESANTE DI ANDY HUNT - Il grande "trombato" alla vigilia di questa conferenza, il CEO inglese di WS "dimissionato" pochi giorni fa con un trappolone tesogli al Board da due influenti vicepresidenti (Gary Jobson, USA, e Scott Perry, URU), mancherà tantissimo alla corrente dei decisionisti. Andy Hunt, voluto da Carlo Croce e confermato da Kim Andersen, ha sempre avuto un ruolo chiave nelle assise, per la sua straordinaria capacità di stratega, canalizzatore e terminatore del volere dei suoi "capi", attraverso la conoscenza e l'uso spregiudicato dei meccanismi decisionali.

Senza di lui appare solo e indebolito il presidente Kim Andersen (che ha già un candidato alternativo per l'elezione del prossimo anno, lo spagnolo Gerardo Seeliger, e forse se ne aggiungeranno altri). Vedremo di sicuro una Conference e una General Assembly più morbide, più aperte del passato, quando tutto era deciso dal potente CEO come un Richelieu cinico e incontrastato. Più spazio di manovra, più idee, meno "blocchi": messa così suona come una opportunità, saprà coglierla il tessuto più profondo della federazione velica mondiale?

VIDEO DAY 2

YOUTH EVENTS E OLIMPIADI GIOVANILI - Un altro Committee da non considerare minore. Si è parlato di Youth Olympic Games di Dakar 2022, il CIO ha "scelto" per la vela una spiaggiona deserta, e WS ha preselezionato le specialità (non ancora le classi): windsurf, Kiteboard e singolo a cinghia. Non è ancora chiaro se le medaglie per la vela a YOG saranno quattro o sei, e dunque la decisione slitterà, ma mentre per il singolo si apre un confronto tra RS Aero e Laser (ma occhio: l'occasione è giusta per l'entrata in scena in grande stile del nuovo rig C4 e C5, per molti il vero obiettivo finale della grande guerra-Laser-ILCA-Performance). Sempre in tema di Youth Worlds, il Committe conferma il 420, ma in versione mista.

Fa discutere l'esclusione del catamarano dai Giochi giovanili: dopo aver imposto (per l'appunto con il decisionismo foraggiato dagli interessi economici) il Nacra 15, classe creata quasi dal nulla, e aver quindi fatto investire soldi alle nazioni per crescere la flotta, ecco che gli viene cancellata la medaglia giovanile... pur restando nel programma dei Mondiali giovanili Youth WS, anche se (almeno) è stato escluso definitivamente l'upgrade Foiling, troppo pericoloso per degli atleti teenager.

PROSSIMI GIORNI - Mercoledi 30 si riuniscono l'Equipment Committee, primo step chiave per la scelta delle classi olimpiche 2024, e il Para World Sailing, sempre a caccia del riaggancio alle Paralimpiadi. Giovedi 31 il clima si riscalda: tocca a Constitution e soprattutto Events Committee, atteso a fornire recomandation importantissime al Council, oltre all'Oceanic & Offshore, con aspetti importanti su normative di sicurezza nelle regate d'altomare. Sul 2024 della vela pesa anche il trend del CIO che prevede un ulteriore taglio al numero di atleti, pur mantenendo quello delle medaglie: equilibrismo sempre più difficile, specie se rapportato al valore olimpico della "universality"...

WINDSURF - RS:X, Glide, iFoil, Formula Foil and Windfoil 1, testati nell'evaluation trials di Torbole, hanno dato questo responso: il gruppo di lavoro ha votato in favore dell'iFoil, tavola ibrida che puo' navigare sia foil (fino a 15 nodi di vento), che in acqua con la pinna (con aria sopra ai 15 nodi). L'uscente RS:X, pure appesantito da tanti suoi stessi errori, punta sulla continuità e sulla filiera creata in tantissime nazioni. Vedremo chi la spunterà e con quali ragioni.

FINN, ULTIMA BATTAGLIA - Il Finn non si arrende: per l'annual conference di Bermuda la classe ha presentato 8 submission per chiedere di riconsiderare lo status olimpico del singolo. "Non vogliamo attaccare altri eventi o altre classi - dicono dal Finn - ma solo proporre una strategia di riequilibrio delle scelte esistenti". Per riuscirci, avranno bisogno del voto favorevole del 75% dell'Assemblea, ed è sulle nazioni che la classe sta lavorando. Le submission possono essere prese tutte insieme o singolarmente e lo scopo è riportare il Finn olimpico pur mantenendo la completa gender equity. Un certo equilibrismo per cercare di non scontentare (troppo) nessuno, per cercare di ridare spazio al glorioso singolo: una Sub propone il Finn al posto del Mixed Kite, che però viene reintrodotto in altre Sub... Un'altra propone di cambiare il 470 misto in femminile ridando spazio al Finn. "Non faremo lobby contro alcuna altra classe, abbiamo creato una griglia di proposte tra le quali ciascuno puo' votare in favore del Finn, che resta l'unica classe per atleti di oltre 85 chili, altrimenti esclusi dai Giochi. Basterà?

IL GRAN FINALE - Venerdi 1 novembre e sabato 2 novembre, dalle 9 alle 18, il Council (il "parlamentino" della vela mondiale, quello che la riforma vorrebbe abolire, diviso in zone geografiche e continenti con rappresentanti di area, per l'Italia è presente Walter Cavallucci) deciderà sulle raccomandazioni dei Comitati (confermandoli o rigettandoli e decidendo altrimenti).

PER CHI VUOLE: QUI LA DIRETTA DEL COUNCIL DI VENERDI 1

E QUI LA DIRETTA DEL COUNCIL DI SABATO 2

L'ASSEMBLEA CHIUDE - Infine domenica 3 novembre, dalle 9:30 alle 13:30, andrà in scena l'Assemblea Generale delle Nazioni aderenti a World Sailing, che come spiegato in precedenza, puo' giocare stavolta un ruolo più decisivo del solito.

E ANCHE LA DIRETTA DELLA GENERAL ASSEMBLY DI DOMENICA 3

Avrete notato che non si parla (o così sembra) del caso antitrust tanto chiacchierato in anni recenti. L'inchiesta procede, non a velocità supersonica, WS si sta adeguando (con altrettanta flemma e con parecchie contraddizioni) e nessuno pare in grado di velocizzare o rendere esplosivo come avrebbe voluto questo tema. Altrettanto sottotraccia resta, per ora, l'ancor più dirompente indagine interna promossa dalla Ethic Commission, che chiamerebbe in causa i vertici dell'ente, a cominciare dal presidente danese. Solo bombe inesplose?

SOSTENIBILITA' NON E' SOLO UNA PAROLA: IL FORUM - Che lo sport della vela debba essere in prima fila nelle battaglie ambientali e per salvaguardare gli oceani, è una ovvietà. Ma il difficile è passare dalle parole ai fatti. Il Forum Sustenability di Bermuda è un tentativo.

QUI IL VIDEO

Responsabilità editoriale di Saily.it