"L'adesione alla Nato è uscire dall'incertezza è entrare nella sicurezza", ha detto Kovacevski, secondo il quale "per questo è essenziale proseguire con la politica delle porte aperte della Nato per i Paesi europei che hanno tale aspirazione".
"La Macedonia del Nord sa bene cosa vuol dire vivere in una situazione di ansia, essere in un'area di guerra durante i conflitti nella ex Jugoslavia, e cercare i modi per garantire la pace interna, la propria identità, lingua e religione", ha aggiunto il premier che ha sottolineato come la Nato protegge, unisce e rafforza. "Essere nella Nato è un'enorme garanzia per il nostro territorio e per la nostra sicurezza, grazie all'alleanza politico-militare di maggior successo nella storia della civiltà umana. E' il sigillo della nostra sovranità e integrità territoriale", ha detto Kovacevski. Alla cerimonia, svoltasi nella caserma Ilinden della capitale macedone, sono intervenuti tra gli altri la ministra della Difesa Slavjanka Petrovska e il capo di stato maggiore dell'Esercito Vasko Gjurcinovski, che hanno ribadito la posizione della Macedonia del Nord a sostegno della sovranità e integrità territoriale dell'Ucraina alle prese con l'aggressione militare russa.
L'impegno di Skopje all'obiettivo dell'integrazione euroatlantica risale al 1993, quando il parlamento locale adottò una risoluzione che indicava quali priorità della politica estera del Paese l'adesione a Nato e Unione europea. Il 27 marzo 2020 il Paese entrò a far parte dell'Alleanza Atlantica, mentre dallo scorso luglio, dopo un lungo blocco attuato dalla Bulgaria, Skopje ha avviato il negoziato di adesione alla Ue.
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