(ANSA) - GENOVA, 18 MAG - In assenza di una normativa specifica
sul tema della sicurezza delle immersioni subacquee a scopo
ricreativo sono fondamentali gli standard riconosciuti a livello
internazionale. E' quanto emerso oggi in un convegno, svoltosi
al museo Galata, organizzato dalla Capitaneria di Porto al quale
hanno preso parte i rappresentanti di quasi tutti i Centri
Diving regionali, varie associazioni di categoria,
rappresentanti dei Comuni liguri costieri più interessati da
siti di immersione e i rappresentanti dei Nuclei Subacquei dei
Carabinieri, Marina Militare, Vigili del Fuoco, Guardia di
Finanza, Polizia di Stato e della Guardia Costiera. Il tema
della sicurezza nelle immersioni è stato affrontato sia sotto il
profilo delle principali patologie ed ai connessi rischi, sia
sotto quello del "fattore umano" quale elemento su cui insistere
nella formazione e addestramento per implementare la coscienza
soggettiva della sicurezza e la necessità di conoscere i propri
limiti, anche fisici.Le uniche risorse a cui può attingere sia
colui che pratica l’attività di immersione, sia il centro di
immersione o di addestramento che l’organizza sono gli standard
di sicurezza riconosciuti a livello internazionale da tutte le
didattiche e che, frutto di studi e di verifiche condivise, sono
stati trasfusi in precise discipline tecniche internazionali
(Iso), comunitarie (En) e nazionali (Uni) riconosciute dai
rispettivi organismi di certificazione.(ANSA).
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