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Terrorismo: agenti marittimi Spezia, soste rada complicate

Navi costrette a recarsi in porto per controlli.'Costi e attese'

12 agosto, 15:46
(ANSA) - GENOVA, 12 AGO - La Allerta 2 per il terrorismo nei porti italiani potrebbe avere ripercussioni negative sul movimento delle crociere, complicando le procedure per soste di navi nelle rade italiane e facendo aumentare costi e tempi necessari per entrare nei porti ed eseguire i controlli dei passeggeri. Lo evidenzia Andrea Fontana, presidente dell' Associazione agenti marittimi della Spezia secondo il quale Porto Venere, nel Golfo della Spezia, potrebbe essere la prima "vittima" delle nuove misure anti terrorismo che il ministero degli Interni ha imposto ai porti: 31 scali in rada di navi da crociera "sono ormai destinati a essere cancellati" denuncia.

Fontana sottolinea però in una nota "la piena comprensione delle superiori esigenze di sicurezza". Con le nuove regole, spiega, "tutte le navi da crociera che anziché ormeggiarsi in un porto optano per il più suggestivo stazionamento in rada, nella vicinanza di alcune fra le più affascinanti destinazioni turistiche, corrono oggi lo stesso pericolo di azzeramento".

"La Capitaneria di porto e l'Autorità portuale di La Spezia - aggiunge Fontana - stanno tentando di attenuare il più possibile gli effetti negativi delle nuove misure di sicurezza, anche attraverso l'applicazione di tariffe preferenziali, in Stazione marittima, ma l'obbligo di controlli capillari passeggero per passeggero, evidentemente giustificati da pericoli incombenti, sta comunque generando danni a dir poco consistenti all'economia marittima e portuale, ma anche a quella commerciale e turistica delle destinazioni, come Porto Venere, che ormai da anni si sono attrezzate per accogliere e soddisfare la domanda dei crocieristi". "Sarebbe almeno indispensabile - conclude Fontana - che lo stesso livello di allerta e quindi di misure di controllo fosse applicato in tutta la portualità mediterranea, in particolare francese, spagnola e greca, per scongiurare nuove forme di distorsione della concorrenza e quindi di penalizzazione del mercato italiano". (ANSA).

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