Traghetti: il cabotaggio nello scenario nazionale ed europeo

(ANSA) - GENOVA, 11 NOV - In Italia il cabotaggio, pur non essendo una delle modalità di trasporto "di punta" del Paese, sta assumendo un ruolo d'interesse sia in considerazione degli orientamenti delle Istituzioni europee sui temi che riguardano la mobilità delle persone e delle merci, anche per questo il cabotaggio si inserisce tra le priorità del nuovo Piano Generale Nazionale dei Trasporti e della Logistica. In sostanza il cabotaggio può diventare una diretta alternativa al trasporto stradale. Lo afferma Fedarlinea, l'associazione che tutela le compagnie marittime.

La Commissione Trasporti del Parlamento europeo, ha approvato la relazione sullo sviluppo della Rete Transeuropea dei trasporti e ha definito gli obiettivi strategici dei Paesi membri, i quali devono orientare i loro sforzi per creare e gestire "reti essenziali" articolate su corridoi in grado di sostenere volumi elevati di traffico passeggeri e merci attraverso combinazioni multimodali. Un ruolo decisivo lo giocono le "Autostrade del Mare" che, in una visione logistica intermodale, dovranno realmente favorire lo sviluppo della navigazione anche su rotte brevi e garantire l'interconnessione delle flotte con gli approdi marittimi, le vie navigabili interne e più in generale con quella che viene definita la rete globale della logistica industriale. "In assenza di un piano strategico nazionale dedicato al cabotaggio, si rende necessaria la creazione di reti in grado di attirare volumi di carico, cercando attivamente la cooperazione con altre modalità e soggetti operanti nella catena logistica.

Ciò porterà alla rivisitazione delle flotte e dei modelli organizzativi delle realtà operative", afferma Fedarlinea.