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La rotta italiana del tonno rosso, business da 100 milioni

Giornata mondiale; Fedagripesca, non più solo export in Giappone

02 maggio, 21:18
La rotta italiana del tonno rosso, business da 100 milioni La rotta italiana del tonno rosso, business da 100 milioni

 (di Sabina Licci) - Dare vita alla prima 'rotta del tonno rosso made in Italy' che da Carloforte in Sardegna, passa per Cetara e Mariana di Camerota in Campania per arrivare nel messinese in Sicilia orientale. Una strada di mare che tocca i poli di questa produzione di eccellenza per favorirne il consumo nelle tavole italiane ed europee, con ricadute positive per la trasformazione e il commercio ma anche per il turismo. Il tutto per un business complessivo di almeno 100 milioni di euro l'anno. Ad annunciare l'iniziativa all'ANSA è Fedagripesca-Confcooperative, in occasione della Giornata mondiale del tonno istituita dall'Onu. La pesca del tonno da quasi 10 anni ha una storia molto travagliata. Ha subito una drastica riduzione delle quote non solo in Italia ma in tutto il mondo, essendo considerata una specie a rischio estinzione. Solo di recente è stata sdoganata con una lenta inversione di rotta che fa ben sperare per questa filiera. "La risorsa tonno gode di ottima salute, come ha dimostrato ormai la ricerca scientifica mondiale ed europea", afferma il vice presidente Feadgripesca-Confcooperative, Paolo Tiozzo, "per questo vogliamo valorizzare al meglio un prodotto mediterraneo che in Oriente è molto apprezzato e in modo particolare in Giappone". Nota dolente è stata proprio la cancellazione dell'Olimpiadi di Tokio per il coronavirus, un duro colpo per gli operatori italiani che torneranno in mare proprio il prossimo 26 maggio, giorno dell'apertura della campagna di pesca stabilita con decreto. Gli imprenditori, infatti, contavano su un forte e sostanzioso export in Giappone, che assorbe in media fino all'80% della produzione nazionale. Il flusso turistico generato dai Giochi, infatti, avrebbe assicurato un ottimo ritorno commerciale, tenendo alti i listini, per sostenere gli elevati costi di gestione di questo tipo di pesca. Ora, invece, temono una perdita anche del 50% di fatturato pari a circa 30 milioni di euro. "Già dallo scorso anno stavamo lavorando per dare vita ad una filiera tutta made in Italy del tonno da valorizzare in Italia e in Europa, puntando tutto sulla qualità sia del prodotto fresco che del prodotto trasformato", spiega Giovanni Ferrigno, presidente del Consorzio di cooperative Mare Nostrum, "un progetto in cui crediamo moltissimo che la pandemia in corso sta solo ritardando, anzi è proprio questa situazione che ci spinge ancora di più diversificare e ad investire sulla creazione della rotta del tonno, un progetto che davvero può unire tutta la filiera". (ANSA).

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