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Ambiente: pesca intensiva e clima, pesci si restringono

Studio australiano, aumenta mortalità da predatori

01 febbraio, 09:50
Ambiente: pesca intensiva e clima, pesci si restringono Ambiente: pesca intensiva e clima, pesci si restringono

(ANSA) - SYDNEY, 1 FEB - La pesca commerciale, specie a strascico, e il riscaldamento globale, hanno l'effetto di 'restringere' i pesci tra una generazione e l'altra, rendendoli piu' vulnerabili ai predatori. Passate ricerche hanno accertato che alcune specie diminuiscono di dimensione man mano che gli individui piu' grandi finiscono nelle reti, e che il cambiamento climatico impatta sulla catena alimentare. Ora un nuovo studio su pesci australiani ha misurato il piu' ampio impatto di questo fenomeno.

Studiosi della divisione 'Ricchezza degli oceani' dell'ente australiano di ricerca Csiro, guidati dalla biologa marina Asta Audzijonyte con la collaborazione di colleghi finlandesi, hanno usato un gigantesco modello computerizzato per simulare l'interazione fra 56 gruppi di organismi fra cui alghe, crostacei, pesci e balene. L'obiettivo era di prevedere cosa puo' avvenire se cinque specie, regolarmente pescate a strascico presso il sudest dell'Australia, declinano in lunghezza lungo un periodo di 50 anni. La riduzione e' risultata modesta, fino al 4%, ma la mortalita' da predatori e' aumentata fino al 50%.

Le ripercussioni per l'ecosistema e per la stessa industria ittica sono significative, scrive Audzijonyte su Biology Letters. La biomassa totale per quattro delle specie in esame, e quindi la quantita' pescata, diminuirebbero fino al 35%. ''Anche piccole diminuzioni possono avere gravi effetti sulla mortalita' naturale'', scrive la biologa. La pressione inoltre puo' causare un'evoluzione delle specie verso minori dimensioni. ''Se maturano tardi possono essere catturati e non riprodursi, quindi vi e' una pressione evolutiva verso una maturazione anticipata''.

L'uomo sta cambiando gli ecosistemi marini in tutto il mondo - direttamente con la pesca e indirettamente attraverso il riscaldamento globale, sostiene Audzijonyte. ''Le pratiche di gestione dell'industria ittica che ignorano questi cambiamenti in atto rischiano di sovrastimare la resa nel lungo termine e di decimare le specie con pesca eccessiva'', aggiunge.(ANSA).

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