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Crollo ponte: il porto vara unpiano per traffici e mobilità

Navette via mare per tir e merci fra Voltri e Sampierdarena

22 agosto, 17:18
Crollo ponte:Porto vara piano per traffici e mobilità Crollo ponte:Porto vara piano per traffici e mobilità

 (di Monica Zunino)  Il piano con i provvedimenti per garantire l'operatività del porto di Genova e alleggerire la stretta sul traffico cittadino dopo il crollo del ponte Morandi è pronto. Mancano solo i dettagli per il nuovo schema dei trasporti che interessa lo scalo. "Non si può condizionare la mobilità dei genovesi e non si può deprimere la prima fonte di reddito della città, il suo porto", sottolinea Paolo Emilio Signorini, presidente dell'Autorità di sistema portuale del Mar Ligure Occidentale (Genova e Savona). I terminalisti ragionano sull'utilizzo di piccoli traghetti per trasportare via mare i semirimorchi, oppure chiatte per far viaggiare solo i container, che si muovono fra Sampierdarena e Pra'-Voltri, perché spesso un tir ad esempio ne scarica uno nel porto di Sampierdarena e ne va a caricare un altro a Voltri. Spediporto, l'associazione degli spedizionieri genovesi, che ha già convocato gli Stati generali giovedì prossimo per illustrare le iniziative immediate per non intaccare il servizio alla merce e non gravare sul traffico cittadino da subito raggrupperà i documenti delle aziende associate legati alla merce, per evitare che 6-700 persone viaggino ogni giorno fra i due poli del porto di Genova e metterà a disposizione per tutti il suo ufficio di Voltri. L'Agenzia delle dogane si sta muovendo a sua volta per sveltire le procedure. Il nodo principale è diminuire il numero dei mezzi che viaggiano fra Voltri e Sampierdarena, quelli che finora passavano proprio su ponte Morandi. Poi c'è la possibilità di utilizzare per i mezzi pesanti la strada all'interno dell'Ilva, transitando dal ponte del Papa per collegarsi con il porto senza passare dalla viabilità cittadina, e ancora, l'ipotesi di tenere aperto il porto anche la notte, ma si stanno ancora valutando i costi. Poi c'è il ripristino della linea ferroviaria sul Polcevera, bloccata dopo il crollo del ponte. "Riteniamo che la Procura possa in tempi ragionevolmente brevi autorizzare l'ingresso nel cantiere dei tecnici di Rfi per spostare le macerie e ripristinare i binari" spiega Signorini. E poi c'è il "corridoio merci" nell'area Ilva. "Sono tutte operazioni che traguardano metà settembre per l'entrata in operatività - sottolinea Signorini - E' l'orizzonte ragionevole che ci consentirebbe di attutire l'impatto che oggi è difficile stimare esattamente". Meno di un mese per avere un sistema infrastrutturale che possa compensare la mancanza del Morandi, mentre in queste settimane si inizia a predisporre il tutto. In attesa di un nuovo ponte. Istituzioni e privati, compresi gli autotrasportatori, che dovranno fare i conti con la nuova logistica e i nuovi orari, lavorano insieme senza smagliature per far sì che il porto non perda traffici ed evitare che la città resti paralizzata. "Questa settimana è ancora abbastanza tranquilla - dice il direttore generale di Spediporto Gianpaolo Botta - stiamo gestendo i volumi di traffico con le infrastrutture che restano. L'intenzione è completare la pianificazione in questi giorni per apprestare gli interventi che potranno essere messi in atto dal 27 agosto, quando cominceranno a salire i volumi di merce". Il porto non si ferma. (ANSA).

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