"Il Golf Club Margara è un'eccellenza che si distingue per semplicità e familiarità. E grande parte del merito è di mio padre, il precursore di questo successo. Qui c'è posto per tutti, giovani e meno giovani. 'Il ruolo di vicepresidente della Federazione italiana golf?' Un onore. E la Ryder è un'occasione davvero unica". Maria Amelia Lolli Ghetti dal novembre 2016 ricopre la carica di vicepresidente FIG. Alle ultime elezioni è stata la candidata che ha ricevuto più voti (1.351, per esattezza). Ma è anche la presidente del GC Margara, eccellenza golfistica immersa nella natura tra colline, vigneti e le Alpi sullo sfondo. In Monferrato (precisamente a Fubine, Alessandria), patrimonio mondiale dell'umanità, sorge quest'oasi di tranquillità e bellezza davvero aperta a tutti. Un paradiso golfistico nato alla fine degli '60 che già ha ospitato tante tappe del Challenge Tour ma anche del campionato italiano professionisti e dell'Omnium. Sono 36 le buche che accolgono (e hanno accolto) i campioni di ieri ma anche quelli di oggi e di domani: da Costantino Rocca a Emanuele Canonica passando per i fratelli Molinari, Matteo Manassero e tanti altri. "Tutto è iniziato - rivela la Lolli Ghetti - grazie a mio padre. Aveva una cascina, ma da grande appassionato di golf qual era decise di trasformarla in un impianto sfruttando il terreno circostante.
Sorsero quindi le prime due buche (le attuali 3 e 9 del percorso rosso del Golf Margara, il primo abbozzo di quello che oggi è considerato uno dei migliori circoli italiani), illuminate".
Perché Glauco Lolli Ghetti (nominato Cavaliere del Lavoro nel 1973) non era uno qualunque. Ma un lavoratore instancabile che viveva per la sua famiglia. Armatore, dirigente sportivo italiano (fu presidente della Sampdoria dal 1961 al 1965 e dal 1974 al 1978), quando tornava dal lavoro amava dilettarsi tra putt e swing a tarda sera, l'unico momento libero della giornata. "E' rimasto vedovo presto, ma viveva per i suoi 4 figli. Ha sempre voluto un'atmosfera familiare all'interno del circolo e i suoi insegnamenti sono stati davvero importanti". Non solo golf ma anche relax, benessere, storia, cultura ed enogastronomia. Il GC Margara vanta infatti molte tipologie di ospitalità. "Perché occorre soddisfare - sottolinea la presidente - tutte le aspettative. Abbiamo il Relais Villa Margara con le sue bellissime 10 camere (poste nella residenza che fu di Vittorio Emanuele III). Ma anche la foresteria (12 stanze) e gli appartamenti (tutti dotati di angolo cottura e suggeriti per soggiorni più lunghi). E ancora: piscina, solarium e un ristorante dove poter assaporare i piatti della nostra tradizione. Con il numero di turisti, anche stranieri, che in questi ultimi due anni è cresciuto a dismisura. Svizzeri, tedeschi, francesi. Stanno venendo in tantissimi e questo è merito anche dell'effetto Ryder Cup". C'è spazio poi per i sogni, che un giorno potrebbero trasformarsi in realtà. "Vorrei tanto ospitare - il desiderio - un Open d'Italia". Dal GC Margara all'importante carica ricoperta in Federazione.
"Il presidente Franco Chimenti mi ha fatto davvero un grande onore. Avere la possibilità di conoscere la Federazione al suo interno rappresenta il completamento di una carriera. Lavorare poi con il direttore generale del progetto Ryder Cup 2022, Gian Paolo Montali, è sicuramente stimolante. E' una persona capace e sono una sua fan". In cantiere tanti progetti, tra questi anche quello di accrescere l'interesse verso il golf femminile. "Ci stiamo lavorando e sono davvero fiduciosa. Questo sport, grazie all'edizione italiana della Ryder Cup, che rappresenta un'occasione unica per tutto il Paese, può finalmente uscire dai pregiudizi. Il golf è una disciplina completa e aperta a tutti.
Che può essere svolta praticamente ad ogni età. Dove i giovani recitano assolutamente una parte fondamentale. Perché loro rappresentano il presente ma soprattutto il futuro".