Per la prima volta dal 2016 (Zurich Classic of New Orleans), a causa del maltempo, un torneo del PGA Tour, l'AT&T Pebble Beach Pro-Am, è stato ridotto da 72 a 54 buche. Temporali e vento forte hanno costretto gli organizzatori, in California, a prendere una decisione con pochi precedenti e ad assegnare il titolo a Wyndham Clark.
A Pebble Beach, l'americano, che ha respinto (per ora) le avances della Superlega araba e scelto di rimanere sul PGA Tour, si è imposto con uno score di 199 (72 67 60, -17) colpi superando di misura lo svedese Ludvig Aberg, 2/o con 200 (-16), e il francese Matthieu Pavon, 3/o con 201 (-15) e reduce dall'impresa nel Farmers Insurance Open.
Per Clark, 30enne di Denver (Colorado), è il terzo exploit in carriera sul massimo circuito statunitense dopo quelli arrivati rispettivamente nel maggio (Wells Fargo Championship) e giugno (US Open, uno dei quattro Major del golf) 2023.
L'affermazione, in un torneo elevato del PGA Tour, gli ha permesso d'incassare 3.600.000 dollari a fronte di un montepremi complessivo di 20.000.000. Ma non solo: grazie a questo successo, Clark è passato dal 10/o al 6/o posto nel ranking mondiale. Ora 3/o nella FedEx Cup, nel terzo e ultimo giro, con un parziale di 60 (-12) colpi, avvalorato da due eagle e nove birdie (di cui uno decisivo nel finale), con un bogey, non solo ha rimontato 22 posizioni ma, grazie anche al maltempo, si è preso l'intera posta in palio. Il suo è il 54esimo "60" nella storia del PGA Tour che soltanto cinque volte (2005, 2009, 2011, 2013 e 2016), dal 2005, si era trovato costretto ad accorciare un torneo. Per l'AT&T Pebble-Beach, questa è peraltro la seconda volta dopo la prima del 2009.