Nell’ultimo decennio l'industria europea dei semiconduttori ha ridotto del 42% le emissioni di gas fluorurati a effetto serra in Europa. Lo rende noto la European Semiconductor Industry Association (Esia) in una nota, sottolineando come tale riduzione dimostri “un forte impegno nella lotta al cambiamento climatico”.
Ancor prima, negli anni che vanno dal 1995 al 2010, l’industria europea aveva ridotto volontariamente del 41% le emissioni di gas "perfluorocompound" (Pfc), utilizzati nel processo di produzione dei semiconduttori, mentre dal 2010 al 2020 la riduzione complessiva è stata del 54%.
I semiconduttori, specifica la nota, danno un “contributo significativo alla mitigazione delle emissioni di carbonio, facilitando il risparmio energetico e riducendo il consumo di energia” così da consentire il raggiungimento degli “obiettivi climatici del Green Deal europeo, principalmente con il miglioramento dell’uso efficiente di energia”.
Nonostante il settore contribuisca in misura minore alle emissioni di gas serra in Europa, alcuni gas emessi restano fondamentali per la produzione di semiconduttori, poiché non vi sono sostituti efficaci. Tra le tecnologie impiegate per tagliare le emissioni di Pfc, vi sono l’ottimizzazione del processo di produzione, l'utilizzo di processi alternativi ai Pfc con un potenziale di riscaldamento globale inferiore e l'installazione di impianti di abbattimento.
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