"Includere temporaneamente e a certe condizioni il nucleare e il gas fra gli investimenti sostenibili serve ad accompagnarci verso una transizione energetica graduale e non ideologica. In questo momento serve serietà. L'autosufficienza energetica dell'Unione è una priorità. La guerra e l'inflazione ce lo dimostrano", ha spiegato Tajani.
"Approvvigionamenti energetici sicuri e a prezzi accessibili significa contrastare l'inflazione, rendere più competitive le nostre imprese e salvare migliaia di posti di lavoro. Va ricalibrato il mix di produzione energetica dell'Unione. Col nucleare, infatti, produciamo solo il 25% dell'energia elettrica Ue. Questo è inaccettabile, ci vuole più coraggio. Il nucleare servirà anche a Paesi come l'Italia a recuperare un gap di decenni e utilizzare finalmente questa tecnologia", ha sottolineato l'eurodeputato.
"Per non parlare dei benefici che il nucleare produce alla ricerca e lo sviluppo, creando potenziali nuove filiere e posti di lavoro. Si pensi ai mini-reattori di ultima generazione. Lo stesso vale per il gas. Ma serve mettere un tetto al prezzo perché questo diventa cruciale", ha concluso.
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