"Un aumento dei tassi in combinazione con la fine dell'acquisto di obbligazioni segna la vittoria dei falchi dell'austerity ed è una potenziale bomba socioeconomica. Rallentare la crescita economica dopo 2 anni di pandemia e nel bel mezzo di una guerra è una mossa del tutto imprudente. L'indebitamento di paesi e imprese diventerà più costoso in un momento in cui avremo bisogno di molte risorse per garantire la sovranità energetica dell'Europa. Oggi c'è un urgentissimo bisogno di investimenti nella transizione energetica, anche per garantire la nostra indipendenza dai combustibili fossili dalla Russia", prosegue la nota.
"Un aumento dei tassi rende i prestiti più costosi, il che fa sì che le aziende riducano i loro investimenti. Nel lungo periodo, la crescita economica e l'occupazione rallenteranno, riducendo così la crescita dei salari. E alla fine saranno i lavoratori a pagare il prezzo dell'inflazione guidata dal profitto, che sta già erodendo il loro potere d'acquisto. Dobbiamo porre fine al più presto alla dipendenza e alle importazioni di combustibili fossili, i principali responsabili dell'aumento dei prezzi dell'energia", concludono Evi e Bonelli.
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