"In passato abbiamo aspramente criticato le pratiche commerciali scorrette e le regole cinesi che imponevano ad ogni impresa straniera che voleva investire in Cina di condividere parte dei suoi brevetti e del suo know-how con un partner locale. Oggi arriva un segnale di buona volontà da parte del governo cinese, che renderà ancora più attrattivo il suo gigantesco mercato - prosegue -. Grazie a queste apertura e alla nuova via della Seta, le opportunità per le nostre imprese cresceranno a dismisura e con il Memorandum che il governo si accinge a firmare potremo finalmente trasformare il traffico a senso unico tra Cina e Italia in un flusso a due vie di import-export e investimenti", conclude Beghin.
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