"La tragedia dell'Heysel non
deve essere ricordata solo come una tragedia juventina". Lo ha
sottolineato all'ANSA Gianluca Pessotto, team manager della
Primavera Juventus, durante la commemorazione delle 39 vittime
dell'Heysel al Parlamento europeo. "La Juventus in quel momento
rappresentava l'Italia, sarebbe bello se oggi ci fossero anche
rappresentanti di altre squadre italiane" ha proseguito l'ex
terzino della Juventus.
Per Pessotto è importante parlarne oggi in Europa, per
"estendere l'invito a investire in strutture sportive adeguate"
e insegnare ai giovani una cultura della sport, "a partecipare
per la propria squadra, e non 'contro' la squadra avversaria".
Educare e prevenire sono le parole d'ordine anche di Paolo
Garimberti, presidente dello Juventus Museum, che ha lanciato un
appello a Uefa e Fifa a fare di più. "Il fatto che a questi
mondiali ci siano ancora dei tifosi russi e inglesi che
minacciano di scontrarsi - ha dichiarato l'ex direttore della
Rai - vuole dire che bisogna fare ancora molto a livello di
educazione".
"Credo che l'eredità dell'Heysel sia innanzitutto, dal punto
di vista processuale, la condanna della Uefa, che da quel
momento è responsabile degli eventi che organizza, cosa che
prima non accadeva", ha aggiunto Andrea Lorentini, presidente
dell'Associazione Familiari Vittime dell'Heysel, che perse il
padre Roberto nella tragedia.
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