La formazione della guardia costiera libica da parte dell'Ue "ha aiutato a fermare molti scafisti ma i libici mettono in atto i loro salvataggi attraverso pestaggi e maltrattamenti per riportare poi i migranti a riva destinandoli a uno stato di prigionia nei centri di permanenza, spazi affollati dove abusi e violenze sono all'ordine del giorno".
"È necessario - conclude - inquadrare queste operazioni in una cornice più ampia, un progetto a lungo termine che miri a regolare i flussi migratori aprendo canali ufficiali. È importante esercitare tutte le pressioni internazionali perché il 17 dicembre si produca un accordo tra le parti, indispensabile per avere la stabilizzazione del Paese e il governo dei processi in corso".
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