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Ue: fonti, cancellazione summit 22-23/11 e' un'opzione

Negoziati frenetici per accordo ma aumentano rischi fallimento

Redazione ANSA BRUXELLES

BRUXELLES - Mentre si intensificano i negoziati per cercare di superare le divisioni tra gli stati membri sulle nuove prospettive finanziarie 2014-2020, resta sul tavolo l'opzione di una cancellazione del summit previsto per il 22 e 23 novembre. ''Sarebbe l'estrema ratio se le trattative tra i 27, e in particolare con la Gran Bretagna (che ha annunciato il suo veto), non facesse avvicinare le posizioni'', riferiscono fonti europee all'ANSA.

 

A Bruxelles aumenta la convinzione sul rischio di un fallimento per il vertice. "Si sta lavorando per trovare un accordo, ma tutto indica che è impossibile superare il veto britannico: il premier Cameron si è spinto troppo oltre e non tornerà indietro", aggiungono le fonti. Nei palazzi europei, "la possibilità di un'uscita della Gran Bretagna dalla Ue, in tempi rapidi, non è più considerata un tabù". A complicare il quadro: le divisioni tra i 27 sul bilancio 2013, l'ultimo del 'vecchio' quadro delle prospettive finanziarie, che prevede un aumento del 7% per l'effetto accumulo delle fatture ricevute dagli stati membri. Nelle discussioni, cominciate stamattina al consiglio, "venti paesi hanno dato un forte sostegno alla proposta della Commissione Ue, mentre 5-6 hanno detto che non intendono pagare", ha riferito Patrizio Fiorilli, portavoce del commissario al Bilancio.

 

Sulle nuove prospettive finanziarie 2014-2020 (Mff), si scontrano due fronti: uno pro-crescita, che condivide l'esigenza di aumentare i fondi europei, uno pro-austerità, che chiede di mantenere i saldi attuali se non di tagliarli, in nome della crisi. Il veto della Gran Bretagna sembra insormontabile, ma anche la posizione contraria all'aumento delle spese di paesi come la Germania, l'Austria e l'Olanda è piuttosto ostinata. Per cercare di far fare un passo in avanti al dossier, martedì prossimo si incontreranno a Bruxelles i presidenti della Commissione Barroso, dell'Europarlamento Schulz, di Cipro (presidente di turno) Chrystofias e del Consiglio Van Rompuy, che mercoledì parteciperà poi alla riunione settimanale dell'euroesecutivo. Se il vertice di novembre sulle Mff dovesse fallire, si temono contraccolpi sui negoziati tra i 27 per la road map sulla nuova Unione monetaria ed economica che è in agenda al summit di fine anno.

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