Ora anche i consumatori italiani
che acquistano i pacchetti-vacanza 'tutto compreso' possono
stare tranquilli in caso di fallimento dell'operatore turistico,
perché verranno rimborsati come prevede la legge. E' il
risultato ottenuto dal pressing della Commissione Ue
sull'Italia, dopo quasi quattro anni di procedura d'infrazione
che oggi, in seguito ai provvedimenti presi dall'Italia, è
finalmente stata archiviata. Con una serie di altre quattro
chiusure di casi aperti, dal gioco d'azzardo alle spese di
registrazione per il rinnovo del permesso di soggiorno di lunga
durata, scendono quindi a 62 le procedure d'infrazione Ue aperte
nei confronti dell'Italia, segnando così il numero record più
basso mai raggiunto.
L'Italia aveva costituito un Fondo nazionale di garanzia per
coprire i consumatori in caso di bancarotta degli operatori
turistici, ma questo, come emerso dal caso Todomondo nel 2009,
non aveva abbastanza risorse. Bruxelles aveva quindi aperto una
procedura nel 2012. Da luglio 2016 le autorità italiane hanno
sostituito il Fondo con l'obbligo per gli operatori turistici e
le agenzie di viaggio di stipulare un'assicurazione o fornire
una garanzia bancaria per tutti i pagamenti percepiti dai
consumatori. I viaggiatori sono così pienamente tutelati.
L'Italia ha inoltre preso disposizioni per risarcire tutti i
viaggiatori che in passato hanno subito danni. Da qui
l'archiviazione decisa da Bruxelles.
Questa ha chiuso anche, con una decisione politica, tutti i
procedimenti aperti nei confronti dei 28, tra cui l'Italia, sul
gioco d'azzardo, ritenendo che le sentenze della Corte Ue e il
ricorso ai giudici nazionali siano sufficienti. L'Italia si è
vista chiudere poi l'infrazione sul contributo imposto per il
permesso di soggiorno Ue di lunga durata, in quanto ne ha
ridotto il costo come richiesto. Tra le altre archiviazioni,
anche due in campo ambientale: una sulla raccolta dei dati per
la valutazione della qualità dell'aria, e l'altra sui rapporti
sull'attuazione della legislazione sui rifiuti.
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