"Il risultato è il testo di compromesso che abbiamo votato - sostiene Zullo -. Non è quello che volevamo, ma è un passo avanti rispetto alla normativa attuale. Non votarlo avrebbe significato permettere il proliferare di nuovi scandali".
"Volevamo che un organismo terzo e indipendente - prosegue Zullo - effettuasse un certo numero di controlli su strada, sui veicoli in circolazione. Un sistema molto simile a quello statunitense, l'unico, sinora, a funzionare nella pratica, tanto da aver scoperto gli inganni della Volkswagen. Purtroppo nei negoziati non è stato possibile percorrere questa strada".
Ieri la commissione ha approvato un testo che emenda la normativa sui test cui devono essere sottoposti i veicoli prima di essere immessi sul mercato. Il testo documento dovrà ora passare per la plenaria, in una delle prossime sessioni del Parlamento europeo. Necessario anche l'accordo del Consiglio.
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