"Abbiamo ricordato alla Commissione e al Consiglio europeo - prosegue Salini - che l'industria ferroviaria è la struttura portante dell'industrializzazione europea, con oltre 175 anni di storia; che il tasso di crescita annuo dei mercati dell'industria ferroviaria accessibili dovrebbe attestarsi sul 2,8 % fino al 2019; che l'industria ferroviaria europea dà lavoro direttamente a 400mila persone nell'Unione, molte delle quali lavorano in PMI; che un'industria ferroviaria europea forte e innovativa è essenziale per il passaggio al trasporto su rotaia, che è necessario per conseguire gli obiettivi climatici ed energetici dell'Unione".
"La risoluzione del Parlamento europeo - conclude Salini - sollecita non solo le istituzioni comunitarie ma anche gli Stati membri dove si trovano gli stabilimenti a intervenire sul piano delle politiche di riconversione industriale, di ambientalizzazione eventuale dei siti dismessi, di reimpiego della forza lavoro attraverso idonee politiche sociali e occupazionali. Naturalmente ci aspettiamo che il governo italiano colga la palla al balzo per rilanciare trattative con l'azienda e con l'Europa dopo questo atto che approveremo a larga maggioranza".
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