Per questo - si legge in una nota - Edf deve ora restituire allo Stato 1,37 miliardi". Edf - si legge in una nota della Commissione Ue - deve ora restituire allo Stato francese 1,37 miliardi, di cui 889 milioni legati direttamente alle agevolazioni fiscali accordate a suo tempo e 488 milioni calcolati come interessi". Il caso era stato riaperto da Bruxelles nel 2013 dopo l'annullamento, da parte della Corte di giustizia Ue, di una precedente, analoga decisione.
La vicenda si riferisce all'affidamento a Edf, tra il 1987 e il 1996, della concessione per la gestione della rete di distribuzione ad alta tensione. In concomitanza con questa operazione Edf procedette a realizzare accantonamenti nell'ottica di finanziare il rinnovamento della rete. Ma nel 1997, quando il bilancio di Edf venne ristrutturato, alcuni di questi accantonamenti furono trasformati in aumento di capitale senza che venissero pagate le imposte normalmente dovute.
L'indagine condotta in questi ultimi anni dalla Commissione è arrivata alla conclusione che un investitore privato non si sarebbe comportato come ha invece fatto lo Stato francese nei confronti di Edf. "Che sia pubblica o privata, grande o piccola, ogni operazione realizzata all'interno del mercato unico deve essere soggetta al regime fiscale sulle società", ha commentato Vestager. "L'inchiesta della Commissione ha confermato che Edf ha ricevuto all'epoca un'ingiustificata esenzione fiscale 'ad hoc' che le ha dato un vantaggio a danno dei suoi concorrenti e in violazione delle regole Ue sugli aiuti di Stato".
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