Fra i punti critici indicati vi è l'art. 6 del "Decreto concorrenza" con cui si intendono superare gli affidamenti "in house" da parte delle aziende del comparto. "Questa non è la strada giusta - ha rilevato Claudio Tarlazzi, segretario nazionale Uil Trasporti - perché il Paese si deve dotare di un sistema che funzioni attraverso una maggiore industrializzazione e con aggregazioni di imprese in grado di generare economie di scala. Introdurre gare a prescindere senza darsi obiettivi di alto profilo - ha aggiunto - non è coerente con tutto ciò".
Un altro argomento sollevato è la dicotomia che si osserva tra quanto avviene al Nord rispetto alla parte centro-meridionale dell'Italia, dove è stato sostenuto che il conflitto di competenze tra Stato e Regioni non ha finora consentito la realizzazione di impianti di trattamento dei rifiuti, i quali perciò prendono la strada di termovalorizzatori situati in altre aree. Infine, ha concluso Tarlazzi, "siamo alle prese con un rinnovo del Contratto nazionale che non riusciamo a raggiungere per la ritrosia delle parti datoriali e abbiamo per questo chiesto all'Anci, essendo i Comuni in genere i soci di riferimento delle aziende di servizi, di darci una mano in tal senso".
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