L'Italia detiene il record negativo con barriere agli investimenti in 16 aree, in particolare nella pubblica amministrazione e nell'ambiente imprenditoriale. Le carenze riguardano elevati onere amministrativi e normativi, inefficienza del sistema giudiziario, ma anche ritardo nella digitalizzazione. In Italia "sono necessari investimenti adeguati per rafforzare la capacità amministrativa, il capitale umano e l'innovazione, nonché per ridurre le disparità regionali", scrive la Commissione.
Relegate in fondo alla graduatoria anche la Romania, con ostacoli in 15 settori, la Spagna e il Portogallo (14). A trainare gli investimenti in Ue sono invece le economie di Svezia, Danimarca ed Estonia, che presentano barriere limitate rispettivamente a tre e quattro aree.
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