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Dopo il Giappone, l'Ue punta a
chiudere entro fine anno anche altri due accordi commerciali,
con Mercosur e Messico. Con il cambiamento da una parte della
politica Usa orientata al protezionismo di Trump, e dall'altra
di quella latinoamericana, c'è ora "una volontà politica" che
sta accelerando il processo. E' quanto si apprende da fonti
della Commissione Ue, che ha il mandato negoziale per far
arrivare in porto le due intese. Queste, però, sottolineano a
Bruxelles, sono di un tipo "diverso" rispetto agli accordi di
libero scambio completi stretti con il Canada o il Giappone, in
quanto "non c'è un modello Ue a taglia unica". Riguardano
infatti meno aspetti e soprattutto non includono gli
investimenti, solo in parte gli appalti pubblici, mentre lo
scambio di dati è ancora da vedere e "ci saranno differenze"
sostanziali nel settore agricolo. Il mandato negoziale, in
particolare quello per il Mercosur, risale infatti al 2003,
quindi a prima del Trattato di Lisbona, che limita così
l'ampiezza del raggio di azione. Bruxelles ha messo poi paletti
sul fronte della produzione agricola, dalla carne di manzo
all'etanolo. "Non ci sarà la liberalizzazione completa del
mercato nei settori sensibili", assicurano le fonti, in quanto
l'obiettivo è tutelare i produttori europei, mentre sono stati
"fatti buoni progressi anche nelle indicazioni di origine". Il
clima è dunque cambiato rispetto al 2010-2013 quando i negoziati
con il Mercosur erano stati messi in stand-by, "ora non c'è
nessuna area su cui non abbiamo fatto passi avanti". Questo
perché, spiegano a Bruxelles, "c'è stato un grande cambiamento
nella leadership politica e nell'ambiente imprenditoriale". I
prossimi round negoziali sono previsti a settembre, ottobre e
novembre, dopo gli ultimi da poco conclusisi.
