In Grecia "c'è una una
situazione molto diversa da quella dell'anno scorso, il 90%
delle cose sono fatte, non creiamo un'atmosfera di crisi quando
abbiamo una qualità più che mai positiva". E' il messaggio del
commissario Ue agli affari economici Pierre Moscovici in un
incontro con alcuni giornalisti, sottolineando la "decisione
giusta" del presidente dell'Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem di
posticipare la riunione alla "prossima settimana o quella dopo"
in modo da "creare le condizioni per un successo". Sul pacchetto
di riforme necessarie per completare la prima review "il 99% del
lavoro è fatto". Il punto è trovare un'intesa sul "meccanismo di
contingenza", non misure già definite a priori, che scatti se il
target del 3,5% di avanzo strutturale 2018 è a rischio. Questo
"strato extra di rassicurazioni" che a differenza del Fmi per la
Commissione "non è necessario", deve essere comunque "credibile,
automatico e basato su fatti", e "fattibile per la costituzione
greca". A chi chiedeva se ci fosse disaccordo, "il Fmi lo sta
esaminando", ha risposto Moscovici.
Intanto "confermo che il nostro capo missione ha lasciato
Atene e sta rientrando a Bruxelles" ma questo "in piena
comprensione con le autorità greche". Così una portavoce della
Commissione Ue, aggiungendo che questa "continuerà con la Grecia
e gli stati membri a lavorare per raggiungere un accordo su un
pacchetto complessivo di misure che rispettino lo spirito
dell'intesa del 12-13 luglio dell'anno scorso". Ancora ieri
Bruxelles aveva assicurato che il capo missione non aveva
ricevuto l'ordine di lasciare Atene e che i negoziati non erano
in stallo.
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