I giudici europei hanno così sostanzialmente accolto i ricorsi presentati dalla società inglese Clark e dalla tedesca Puma con l'obiettivo di ottenere dalle rispettive autorità nazionali il rimborso dei dazi pagati negli anni passati per importare calzature da nell'Ue per una cifra complessiva pari a oltre 65 milioni di euro. Secondo la Corte "il Consiglio e la Commissione Ue non hanno rispettato alcune norme procedurali in sede di adozione del regolamento".
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