BRUXELLES - ''La parola chiave e' 'clausola di investimento'''. E' da qui che potrebbe passare la possibilita' di vedere la quota nazionale del cofinanziamento Ue sganciata dai parametri di Maastricht, e quindi dalla soglia del 3%. Una misura per stimolare gli investimenti in tempi di crisi in quegli Stati membri che sono fuori dalla procedura per deficit eccessivo e quindi anche l'Italia. Ma allo stato resta una possibilita' in una discussione ancora aperta e ancora tutta interna alla Commissione. Una possibilita' che vede tra i suoi sostenitori il commissario Ue alle Politiche regionali Johannes Hahn. Lo ha detto oggi nel corso del dibattito alla sessione plenaria del comitato delle Regioni, e lo ha spiegato a margine in una breve intervista all'ANSA.
''E' un'idea lanciata da noi della politica regionale, ma bisogna essere molto chiari su questo, e' ancora in corso la discussione interna alla Commissione - spiega Hahn -. E come Commissione dovremmo avere una proposta prima del prossimo vertice, perche' ce lo ha chiesto il Consiglio due settimane fa, ma per il momento in concreto non c'e' un accordo''.
''Sono favorevole ad una soluzione che permetterebbe agli Stati membri che sono fuori dalla procedura per deficit eccessivo di sganciare la loro quota di cofinanziamento dai criteri di Maastricht - prosegue il commissario -. L'accordo che dovremmo trovare e' quello di riconoscere la situazione particolare dovuta alla crisi economica per stimolare investimenti che pagano, in termini di crescita e occupazione.
Ma questa e' una posizione. Ce ne sono altre che sono contrarie, e che ad esempio vorrebbero che tutti fossero trattati nello stesso modo. E' qualcosa che stiamo discutendo''. E mentre l'Italia e' tra quei paesi che guardano con speranza a questa possibilita', la Germania e' nel blocco di quelle che frenano. Hahn rivolge poi un appello alle Regioni, affinche' agiscano per tempo e rispettino la scadenza dell'accordo di partenariato di fine luglio, ''al massimo'', per la programmazione 2014-2020. E che lo facciano tenendo bene in mente l'importanza della ''qualita''' dei programmi che saranno proposti, perche' i fondi Ue rappresentano investimenti chiave per uscire dalla crisi. ''Tutti vogliono rispettare la scadenza - spiega Hahn - ma il punto non e' presentare una cosa qualsiasi. Il punto e' presentare qualcosa che abbia qualita' e l'Italia sembra appartenere a questo gruppo''.
Da poco tornato dalla sua due giorni romana, il commissario si dice ottimista: ''Ho buona speranza che l'ottimo lavoro di Fabrizio Barca sara' proseguito dall'attuale ministro per la Coesione territoriale Carlo Trigilia. Forse hanno uno stile diverso ma sulla politica regionale condividono lo stesso approccio. Penso che ci sara' continuita' e questo e' buono. Lo scorso anno l'Italia ha fatto un buon lavoro. E' vero che e' ancora indietro nell'assorbimento dei fondi ma ha recuperato molto rispetto agli anni precedenti''.