Le conclusioni del rapporto degli
esperti Ipcc sul clima impongono all'Ue di "fare di più" e
"accelerare" sull'azione climatica. Così le Ong ambientaliste
europee reagiscono alla pubblicazione la notte scorsa del
rapporto Onu sull'aumento della temperatura globale entro 1,5
gradi rispetto all'era preindustriale.
"Il messaggio della scienza è di speranza e urgenza",
dichiara Wendel Trio del Climate Action Network, ricordando che
"abbiamo ancora una possibilità di restare sotto 1,5 gradi e le
soluzioni sono alla portata".
"Il rapporto ci dice che evitare il peggio è ancora
possibile", gli fa eco Jean-Pascal van Ypersele, già presidente
dell'Ipcc fino al 2015 e oggi professore all'Università
cattolica di Lovanio.
Il rapporto degli scienziati dell'Ipcc impone all'Ue di
"dire basta alla dipendenza dalle fonti fossili", sottolineano
da Friends of the Earth mentre per il Wwf i risultati dello
studio rendono "imperativo" accelerare l'azione per il clima.
Greenpeace Europa parla del rapporto come di un "calcio" ai
governi Ue, che devono "aumentare radicalmente gli obiettivi al
2030 e impegnarsi per zero emissioni nette già nel 2040".
L'organizzazione fa riferimento alla strategia Ue per la
lotta ai cambiamenti climatici fino al 2050, che la Commissione
europea sta preparando e pubblicherà a fine novembre.
"Nei trasporti le emissioni crescono più velocemente che in
qualsiasi altro settore dell'economia", ricorda
Transport&Environment alla vigilia del Consiglio dei ministri
dell'Ambiente che dovrebbe esprimere la posizione dei paesi Ue
sugli obiettivi di riduzione delle emissioni per auto e furgoni
al 2030.
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