Il Belpaese non è il "peggiore", assicura, "ma è nel gruppo dei peggiori". Altro problema italico è quello legato alla dispersione amministrativa. "Ci sono tre ministeri - continua Turner - che si occupano degli zoo: il ministero dell'ambiente è responsabile dell'implementazione della direttiva Ue, quello della salute del benessere degli animali e il ministero dell'agricoltura ha competenze sulle specie protette, coordinare tre ministeri ritarda la presa di decisione". Il risultato è che sui 68 zoo riconosciuti in Italia nel 2010 solo 5 rispettavano la direttiva Ue, nel 2015 i giardini zoologici riconosciuti sono saliti a 98 di cui 43 esentati dalla normativa comunitaria e solo 16 a norma. "I numeri sono migliorati un po' ma in realtà la situazione è peggiorata per via dell'austerità che ha tolto risorse: la Commissione Ue - conclude Turner - deve dare risorse agli Stati per la formazione delle autorità competenti a far applicare la direttiva Ue". La campagna Born Free lega gli animali maltrattati a un Paese e non ad uno zoo per non puntare il dito su ogni singola struttura, ma sulle lacune legislative nazionali. Nelle prossime settimane Born Free presenterà con la Lav un rapporto ad hoc sull'Italia.
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