Secondo Turmes, nel mondo delle Pmi italiane "ci sono già gli apripista" a livello europeo sia sul fronte delle rinnovabili, con il settore fotovoltaico e idroelettrico, sia in quello dell'efficienza energetica, con imprese in grado di fare concorrenza ai cinesi proprio perché hanno fatto "forti investimenti per tagliare i consumi di energia, ad esempio nel settore delle ceramiche", uno dei fiori all'occhiello del made in Italy. "L'expertise in Italia esiste già" afferma Turmes, secondo cui per ridurre la dipendenza da fonti extra Ue oggi è importante più che mai realizzare le interconnessioni necessarie per ottenere un vero mercato unico dell'energia a livello europeo. L'Italia, che ha investito nelle centrali a gas per la produzione di elettricità, potrebbe vendere energia all'estero: "Tramite le interconnessioni con Austria e Svizzera, potrebbe diventare parte dell'hub che rifornisce il resto d'Europa, uscendo dalla situazione attuale di grave eccesso di capacità" spiega Turmes. (ANSA)
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