BRUXELLES - E' emergenza oro blu nella regione del Mediterraneo, specie per i Paesi della sponda orientale e meridionale. Una priorita' anche per le attivita' di cooperazione con l'Unione europea, impegnata a livello regionale insieme agli esperti del Wwf anche nella tutela dell'ecosistema del Mar Mediterraneo, un patrimonio comune per tutti i Paesi del bacino. ''L'acqua e' il problema maggiore nella regione'' spiega Michael Kohler, direttore responsabile dei Paesi della politica di vicinato di EuropeAid, la direzione sviluppo e cooperazione della Commissione europea.
Secondo Kohler ''ad eccezione forse dell'Egitto, in tutti gli altri Paesi non ci sono sufficienti precipitazioni, non c'e' acqua sufficiente per l'irrigazione, per l'uso umano e ancora meno per l'industria''. Di conseguenza diventano importanti a livello ambientale ''il trattamento dei reflui, l'irrigazione, l'acqua potabile''. Un altro settore chiave per la cooperazione fra Ue e vicini del Sud del Mediterraneo e' quello della tutela del mare, spesso sovrasfruttato o inquinato, che insieme al Wwf punta anche a sensibilizzare la popolazione locale, in 12 Paesi della regione.
''Le priorita' - spiega Giuseppe di Carlo, del Programma Mediterraneo del Wwf - variano da Paese a Paese, in genere ci concentriamo sulle zone marine protette per tutelare le risorse marine costiere e la biodiversita', ad esempio le aree umide in Albania e in Tunisia, ma anche tipi di specie, come gli squali e le loro aree di riproduzione in Turchia, oppure specifiche zone costiere in Libia ancora intatte, insieme ad aree in Algeria dove terra e mare si incontrano formando panorami unici''.