BRUXELLES - Bara bianca, fiori e una banda di fiati rigorosamente in nero, un funerale in piena regola quello andato in scena oggi di fronte al Berlaymont, la sede della Commissione Ue, una cerimonia funebre a ricordo di ''200mila posti di lavoro persi''. A organizzarlo Afase, l'Alleanza per un'energia solare accessibile, che con questa originale protesta vuole colpire la proposta dell'esecutivo comunitario di gravare con dazi antidumping dal 37% al 67% i pannelli solari Made in China.
''Un piccolo gruppo di produttori europei ha chiesto alla Commissione di imporre queste misure - si legge nel volantino funebre - questi gruppi rappresentano solo il 3% del totale del solare Ue mentre poco meno di 300mila posti di lavoro dipendono da importazioni abbordabili'', come quelle provenienti da Pechino, per l'assemblaggio o il commercio dei pannelli.
Afase sostiene inoltre che i dazi ''rendono impossibile il perseguimento degli obiettivi di contenimento delle emissioni e di sviluppo delle rinnovabili'' approvati in sede europea. Secondo Afase il rincaro dei componenti provenienti dalla Cina potrebbe arrivare, nel peggior scenario, alla perdita di 242mila posti di lavoro e di 27 miliardi di euro. La Commissione dovra' decidere entro il 5 giugno se imporre o meno i dazi.
(ANSA)