BRUXELLES - Gli organizzatori dell'iniziativa dei cittadini europei 'La mia voce, la mia scelta per un aborto sicuro e accessibile' hanno dato il via alla prima campagna di raccolta firme per garantire a tutte le donne in Europa la scelta di richiedere l'interruzione volontaria della gravidanza. L'iniziativa è stata presentata oggi a Bruxelles.
"Migliorare l'accesso all'aborto sicuro per milioni di donne in tutta Europa dovrebbe essere una priorità assoluta dell'Ue" ha spiegato l'attivista slovena Kristina Krajnc, dell'Istituto 8 marzo, sottolineando quanto sia "terribile" il fatto che oggi "più di 20 milioni di donne nell'Ue non abbiano accesso a cure abortive sicure". La risposta a questo problema europeo è stata "un'iniziativa popolare europea, l'unico strumento di democrazia diretta con cui i cittadini europei possono influenzare direttamente le politiche dell'Ue" ha ricordato l'attivista.
La proposta, registrata nelle scorse settimane dalla Commissione europea e per il cui esame è richiesta una soglia minima di un milione di firme, mira a stabilire un meccanismo finanziario che sostenga gli Stati membri per fornire servizi di aborto sicuri e legali, affrontando così le sofferenze e i decessi dovuti a un accesso inadeguato. "Se uno Stato membro aderisse volontariamente a questo schema, ad esempio la Slovenia, l'Ue finanzierebbe l'assistenza all'aborto fornita alle donne polacche o croate che oggi non hanno questo diritto, non possono accedere all'aborto e devono pagare di tasca loro", ha spiegato Krajnc. Allo stesso modo - ha detto ancora - il fondo dell'Ue servirebbe a coprire anche i costi dell'aborto per le donne provenienti da Paesi in cui la possibilità di interrompere la gravidanza non è gratuita, come Austria e Germania, o per le donne provenienti da Paesi in cui l'aborto è legale ma non facilmente accessibile, come Croazia e Italia". Stessa cosa per le donne che si trovano ad affrontare restrizioni legali quasi totali, come avviene in Polonia o a Malta".
"Questo - ha concluso l'attivista - sarebbe un grande passo avanti, che renderebbe l'aborto sicuro accessibile e le scelte riproduttive veramente libere per tutti".
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