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Non c'è alcuna indicazione che i prezzi dell'energia scenderanno

Non c'è alcuna indicazione che i prezzi dell'energia scenderanno

Ue conferma, nel 2020 rinnovabili principale fonte energia

26 ottobre 2021, 15:24

Redazione ANSA

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Energia: proposta Ue contro caro-prezzi a summit 6 ottobre - RIPRODUZIONE RISERVATA

BRUXELLES - "Non c'è alcuna indicazione che i prezzi dell'energia scendano dai record attuali, questo è un fenomeno globale e tutto il mondo ne è colpito". Lo ha detto la commissaria Ue all'Energia Kadri Simson aprendo la ministeriale straordinaria sulla crisi dei prezzi dell'elettricità e del gas. "Finora 19 Paesi membri hanno preso o annunciato misure per proteggere le fasce a reddito più basso reddito. La maggior parte delle misure nazionali sono in linea con le regole europee sul mercato e la concorrenza", ha sottolineato Simson.

"La Cina sta lottando per evitare un crollo delle forniture e sta addirittura avviando la riapertura delle miniere di carbone. Anche gli Stati Uniti sono preoccupati per l'inverno, le tensioni dei prezzi si ampliano anche al mercato del petrolio e del carbone. Questa quindi non è una situazione specifica per l'Europa, ma siamo in una posizione più vulnerabile. Ci sono delle misure che devono essere prese rapidamente e lezioni da apprendere", ha sottolineato Simson. "I governi nazionali sono nella posizione migliore per definire azioni di breve termine. Un'azione europea può però integrare tutto questo", ha osservato la commissaria europea. "Sul fronte esterno è importante tenere canali aperti con i fornitori stranieri. Io ho avuto contatti con gli Usa, la Norvegia e il Qatar. E non possiamo perdere tempo neanche sulle misure di medio termine", ha aggiunto Simson.

È intervenuto anche il titolare del Mite, Roberto Cingolani: "L'aumento dei costi è dovuto essenzialmente ad aumento di domanda globale, accelerazione nella de-carbonizzazione, ripresa economica e a una forma di nervosismo del mercato".

"Con il sistema nazionale di stoccaggio, che è regolato, abbiamo una capacità allocata mediante aste, e in questo modo siamo riusciti a massimizzare il rendimento dei volumi disponibili. Oggi abbiamo l'85% delle riserve di gas che è un po' meno degli anni precedenti ma resta a un valore superiore alla media Ue", ha aggiunto Cingolani.

Nel 2020 in Ue le energie rinnovabili hanno superato per la prima volta i combustibili fossili come principale fonte di energia dell'Ue e le emissioni di gas serra sono diminuite del 31% rispetto ai livelli del 1990. La conferma arriva dalla Commissione europea, che ha adottato oggi le sue relazioni sullo stato dell'Unione dell'energia per il 2021, facendo il punto sui progressi che l'Ue sta compiendo nella transizione verso un'economia a zero emissioni nette. Secondo l'analisi, sebbene vi siano una serie di tendenze incoraggianti, sono necessari più sforzi per raggiungere l'obiettivo del 2030 di ridurre le emissioni nette di almeno il 55% e raggiungere la neutralità climatica entro il 2050.

Gli esperti della Commissione riconoscono la particolarità del 2020, con l'Europa bloccata causa pandemia, e suggeriscono che i dati dovranno essere analizzati attentamente il prossimo anno per capire le tendenze post-Covid.

Cingolani ha poi detto che "accogliamo favorevolmente l'intenzione della commissione di lavorare su regole che definiscano le modalità operative a livello europeo per la gestione degli stoccaggi secondo modelli regolati, basate su norme di mercato. Inoltre va tenuto in considerazione l'impatto sulla sicurezza degli approvvigionamenti visto che il gas naturale svolgerà comunque un ruolo significativo nella transizione energetica".

"Il mercato Ue basato su regole di concorrenza e su sistemi infrastrutturali interconnessi, deve consentire il libero flusso di gas tra i vari Stati membri. La commissione dovrebbe intraprendere tutte le azioni necessarie per promuovere maggiore competizione fra i produttori esteri e favorire lo sviluppo di una maggiore produzione interna per diminuire la dipendenza da produttori extra-Ue", ha aggiunto Cingolani.

"Accogliamo con favore l'intenzione della commissione di esplorare i possibili benefici di un possibile approvvigionamento volontario congiunto di scorte di gas. Questo meccanismo dovrà essere disegnato in modo da favorire la concorrenza fra produttori, riducendo al minimo le distorsioni del mercato. Potrebbe quindi riferirsi a quantitativi addizionali" di gas "che potrebbero essere allocati secondo i criteri di concorrenza". Ha detto inoltre Cingolani al Consiglio starordinario. "L'Italia si attende nella prossima revisione della legislazione sul mercato del gas che vengano prese misure per affrontare il cosiddetto 'pancaking' (una stratificazione dei costi che gli operatori pagano lungo la rotta di importazione del gas, ndr) in modo da non penalizzare con oneri eccessivi i consumatori finali, in particolare quelli dei mercati periferici", ha aggiunto Cingolani. E il ministro ha infine rimarcato: "L'Italia è fortemente favorevole a ricerca, sviluppo e innovazione. Siamo convinti che si debba investire su tutte le tecnologie emergenti per il futuro".

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