BRUXELLES - Bruxelles stima che "il 17% del mercato del lavoro nell'Unione europea sia illegale". E la possibilità di ottenere un impiego in nero, soprattutto in settori come quello agricolo, delle costruzioni, o della cura domiciliare, "rappresenta un effetto calamita per i migranti, alimentando il traffico di esseri umani". Per accelerare nell'affrontare questa situazione, la Commissione ha deciso di avviare uno screening sull'applicazione della direttiva Ue sull'impiego nei 27, anche in termini di ispezioni e sanzioni. Lo ha spiegato la commissaria agli Affari interni Ue, Ylva Johansson. "Il risultato potrebbe essere una revisione della legge o proposte aggiuntive", ha spiegato. Le informazioni disponibili mostrano che esistono differenze significative nell'applicazione della legge nei diversi Stati membri, si legge in un documento della Commissione europea. Le sanzioni minime vanno dai 300 euro in Belgio a circa 10mila in Croazia, mentre le sanzioni massime vanno da 3mila in Belgio, Cipro ed Estonia a 43mila in Italia.
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