BRUXELLES - La Corte Ue ha accolto le ragioni della Commissione europea, che chiedeva misure provvisorie di sospensione (in attesa di un giudizio definitivo), in merito alle competenze della sezione disciplinare della Corte suprema.
Bruxelles si era rivolta alla Corte Ue a marzo, perché la sezione disciplinare, i cui giudici sono nominati indirettamente dal Parlamento di Varsavia, hanno intrapreso misure disciplinari arbitrarie nei confronti di giudici polacchi ritenuti non graditi alla maggioranza di governo. Secondo la Corte Ue gli argomenti presentati dalla Commissione europea giustificano la concessione delle misure provvisorie.
Nel suo ricorso alla Corte Ue, la Commissione Ue aveva ravvisato la violazione del diritto dell'Unione, "poiché si permette alla sezione disciplinare della Corte suprema - la cui indipendenza non è garantita - di adottare decisioni con un impatto diretto sui giudici e sul loro modo di esercitare le loro funzioni, pregiudicando gravemente l'indipendenza della magistratura", e di conseguenza l'ordinamento giuridico dell'Ue nel suo insieme.
"Accolgo con favore la decisione della Corte di giustizia europea di imporre misure ad interim e sospendere le attività della sezione disciplinare della Corte suprema polacca". Così la commissaria Ue, Vera Jurova, su Twitter. "A nostro avviso la legge polacca mina l'indipendenza dei giudici e la sezione disciplinare, la cui indipendenza non è garantita, dovrebbe smettere di prendere decisioni con impatto diretto sui giudici fino alla "sentenza finale della Corte di giustizia europea", aggiunge.
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