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Ue, Paesi mostrino solidarietà all'Italia sui migranti

Ue, Paesi mostrino solidarietà all'Italia sui migranti

Unhcr, dare spazio a iniziative coordinate Ong

10 maggio 2021, 19:51

Redazione ANSA

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Johansson, l 'Ue mostri solidarietà all 'Italia su migranti - RIPRODUZIONE RISERVATA

BRUXELLES - "Ho parlato oggi con la ministra italiana Luciana Lamorgese e davanti a questa enorme quantità di persone che arrivano in pochissimo tempo c'è bisogno di solidarietà nei confronti dell'Italia e chiedo agli altri Stati membri di sostenere i ricollocamenti".

Lo ha detto la commissaria Ue agli Interni, Ylva Johansson, durante un punto stampa. "So che è più difficile" gestire i flussi migratori "durante la pandemia, ma è possibile farlo ed è ora di mostrare solidarietà all'Italia", ha aggiunto.

I servizi della Commissione Ue stanno contattando gli altri Stati membri "per chiedere solidarietà all'Italia per il ricollocamento dei migranti", riferisce Johansson, dopo una telefonata con la ministra Luciana Lamorgese. "La cosa migliore per affrontare questa situazione è adottare il Patto Ue sulla migrazione e l'asilo. Abbiamo davvero bisogno di un accordo solido per il soccorso e per aiutare gli Stati membri sotto pressione", ha aggiunto.

La commissaria ha poi dichiarato che "non è ruolo della Commissione europea avere la guida delle operazioni di ricerca e salvataggio" dei migranti, "ma come parte del nuovo Patto sulla migrazione, ho messo in piedi un nuovo gruppo di coordinamento, che ha avuto la sua prima riunione alcune settimane fa e questo potrebbe essere un modo per coordinare meglio queste attività".

"È importante che ci sia una forma di meccanismo di ricerca e salvataggio in mare" per i migranti "guidato dai Paesi, in modo che siano sicure, prevedibili e ben coordinate. Questo non viene attualmente. Come ho detto di recente nella mia visita in Italia, è importante dare spazio alle iniziative delle Ong se sono ben coordinate, perché riempiono un vuoto importante". Così l'Alto commissario Onu (Unhcr), Filippo Grandi, a Bruxelles.

"Il salvataggio in mare è un diritto fondamentale e non negoziabile", ha aggiunto, sottolineando che "non c'è niente di male nel rafforzare la guardia costiera libica, ma questa non può essere l'unica istituzione libica a essere coinvolta perché se essere intercettati e portati indietro in Libia vuol dire subire abusi, non è giusto".

Grandi ha aggiunto: "ci sono stati esempi di respingimenti". "Ma la questione che ho spesso sollevato è che non c'è niente di sbagliato, come parte del sostegno internazionale alla Libia, rafforzare i suoi guardacoste, affinché possa fare un lavoro efficace e sulla base dei principi", anche se "non ci siamo ancora. Questa però non può essere l'unica istituzione libica investita".

"Perché - ha proseguito Grandi - quanti vengono soccorsi dai guardacoste libici finiscono poi in un sistema abusivo. Perciò devono essere coinvolte più istituzioni libiche, e questo ha chiaramente a che fare col processo di pace".

"Devo dirvi, dopo cinque anni in questa posizione di alto commissario, che il sostegno europeo è stato forte, corposo, anche finanziariamente, affidabile e molto significativo. I flussi dei rifugiati, dei richiedenti asilo e degli sfollati sono diventati sempre più complessi e la pandemia è andata ad aggiungere un ulteriore strato di complessità ecco perché il mio principale appello è che ci vuole una leadership europea continua sulla questione, perché è cruciale", ha aggiunto Grandi.

"Siamo preoccupati per la situazione del Sahel, una regione alle porte dell'Europa. Pensiamo che ci siano tre milioni di profughi o sfollati nella zona centrale e nel solo Burkina Faso ora siamo arrivati a ben più di un milione. Molte sono donne che hanno subito violenza e questo Paese è un record negativo in assoluto".

"La combinazione di governi deboli, povertà, emergenza climatica e sottosviluppo nella regione del Sahel è una bomba esplosiva, tossica è una polveriera", ha precisato. "Preoccupante anche la situazione nel Mozambico del nord, in Etiopia e nella regione del Corno d'Africa", ha poi aggiunto Grandi.

"Siamo preoccupati per la situazione del Sahel, una regione alle porte dell'Europa. Pensiamo che ci siano tre milioni di profughi o sfollati nella zona centrale e nel solo Burkina Faso ora siamo arrivati a ben più di un milione. Molte sono donne che hanno subito violenza e questo Paese è un record negativo in assoluto".

"La combinazione di governi deboli, povertà, emergenza climatica e sottosviluppo nella regione del Sahel è una bomba esplosiva, tossica è una polveriera", ha precisato. "Preoccupante anche la situazione nel Mozambico del nord, in Etiopia e nella regione del Corno d'Africa", ha poi aggiunto Grandi.

"La cause e le ragioni fondamentali nei movimenti degli sfollati e dei rifugiati sono diversificate ma associate. Il conflitto, la violenza, è l'elemento determinante per i movimenti delle persone e il mio appello alla Ue è quello di intensificare il suo impegno nella risoluzione dei conflitti". Lo afferma l'Alto commissario Onu per i rifugiati, Filippo Grandi intervenendo al Parlamento europeo. "Oltre a questo c'è anche la governance - ha aggiunto -, il malgoverno è infatti una delle cause che fa fuggire le persone, così come anche il clima".

"Ho espresso" alla Commissione europea "il mio pieno sostegno al patto sulla migrazione e l'asilo. È perfetto? No, non credo. Dovrà essere sottoposto a delle correzioni per far fronte agli interessi dei paesi del sud che ricevono più persone". Ma "senza questo patto, la questione degli arrivi e della distribuzione del ricollocamento e degli sbarchi continuerà ad essere un dramma politico sfruttato da alcuni", ha aggiunto.

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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