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Strasburgo boccia ricorso contro piano evacuazione Vesuvio

Strasburgo boccia ricorso contro piano evacuazione Vesuvio

Corte rileva vizio procedura, non utilizzati "rimedi" nazionali

STRASBURGO, 16 aprile 2015, 14:09

Redazione ANSA

ANSACheck
La Corte europea dei diritti umani ha dichiarato inammissibile il ricorso di 12 cittadini che vivono accanto al Vesuvio, che lamentano l'inadeguatezza del piano di emergenza e la mancanza di informazioni sullo stesso. I giudici non sonno entrati nel merito, rilevando che non sono stati tentati tutti i possibili rimedi a livello nazionale. Con una decisione finale la Corte europea dei diritti umani ha rigettato il ricorso presentato da dodici cittadini che vivono tutti nella zona più a rischio se il Vesuvio dovesse "risvegliarsi". Nel ricorso, i 12 sostenevano che il governo non sta proteggendo le loro vite come è suo dovere perché il pano emergenza messo in atto non è adeguato e la cittadinanza non viene regolarmente informata sui rischi e i comportamenti che deve tenere in caso d'eruzione o di terremoto. Nel decidere di rigettare il ricorso, la Corte di Strasburgo non ha valutato se le "accuse" dei ricorrenti siano fondate o meno. I giudici hanno invece stabilito che i ricorrenti non hanno ottemperato a uno dei criteri per ricorrere a Strasburgo - quello di aver esaurito tutte le possibili vie per ottenere giustizia a livello nazionale. I giudici hanno cosi accolto la tesi del governo italiano secondo cui i cittadini, dovevano, prima di fare ricorso a Strasburgo, portare il loro caso davanti ai tribunali nazionali.

La Corte afferma che in base alle informazioni fornite dal governo i ricorrenti e tutti gli altri cittadini hanno almeno due strade da percorrere per ottenere la messa in atto delle misure che ritengono necessarie per ridurre al minimo i rischi derivanti da un'eruzione del Vesuvio o da un terremoto. La prima è di domandarle direttamente alle autorità competenti, e in caso di non risposta di queste, rivolgersi al Tar o al Consiglio di Stato. L'altra via è quella della class action. La Corte rigetta cosi la tesi dei ricorrenti secondo cui queste due soluzioni sono in effetti difficilissime o impossibili da adottare.

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