Unicredit aveva fatto domanda di registrazione nel 2001, ma la società tedesca Union Investment Privatfonds Gmbh si era opposta sostenendo che questi marchi creavano un rischio di confusione con i suoi marchi Unifonds, Unirak e Unizins. Il Tribunale Ue nel 2010 aveva dato ragione a Unicredit ritenendo che il prefisso "uni" non fosse di per sé sufficiente a determinare un rischio di confusione con una serie di marchi precedenti, ma la Corte nel 2011 ne aveva annullato la sentenza rinviando la causa al Tribunale. Secondo la Corte era infatti stato commesso un errore di diritto, avendo escluso il rischio di confusione senza verificarne in concreto l'esistenza presso il pubblico di riferimento. Oggi il Tribunale Ue con la sua nuova sentenza "ha respinto in toto i ricorsi" di Unicredit.
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