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Rinnovabili: Enea, avanti con ricerca su 'fusione fredda'

Studi su potenzialita' 25 anni dopo annuncio Fleischmann e Pons

Redazione ANSA BRUXELLES
(ANSA) - BRUXELLES, 3 GIU - A distanza di venticinque anni dall'annuncio della fusione fredda, l'Enea, in collaborazione con tre istituti americani, ha ottenuto risultati promettenti, su cui pero' occorre ancora lavorare. Si parla della dimostrazione dell'esistenza del cosiddetto effetto Fleischmann e Pons, cioe' una produzione anomala di energia dai sistemi metallo-idrogeno, che potrebbe inoltre avere grandi potenzialita' nel campo delle rinnovabili. La tecnologia impiegata per produrre energia sfrutterebbe l'acqua come risorsa, inclusa quella del mare. E' quanto emerso oggi in un incontro all'Europarlamento, organizzato dalla presidente della commissione industria, Amalia Sartori (Pdl), con l'Enea.

''Si tratta di un'area di ricerca controversa e siamo ancora nella fase di comprensione di questo tipo di produzione di energia sostenibile e pulita'' ha detto Giovanni Lelli, commissario Enea. ''L'energia ottenuta dal sistema Palladio-deuterio non e' riconducibile a un processo chimico'' ha aggiunto Lelli. La potenzialita' di questa tecnologia risiede nel fatto che ''il deuterio (isotopo di idrogeno) e' presente nell'acqua ed e' quindi disponibile in grandi quantita' '' spiega Vittorio Violante, ricercatore dell'Enea. Questo fattore ''e' quello che rende il fenomeno interessante, perche' si colloca fra le fonti di energia rinnovabile e sostenibile'' aggiunge il ricercatore. Secondo Violante ''occorre prima capire il fenomeno in tutti i suoi effetti e avere condizioni tecnologiche, che ancora non ci sono''. L'Enea ha lavorato a controlli incrociati sulla dimostrazione dell'effetto Fleischmann e Pons insieme ad altri istituti di ricerca Usa: il Naval research laboratory di Washington, SRI International in California e Universita' del Missouri. (ANSA).

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